Il 40% della popolazione italiana – oltre 23 milioni di persone - risiede nelle regioni che compongono la Pianura Padana e in quest'area viene prodotto oltre il 50% del PIL nazionale. Da ciò deriva un elevato impatto emissivo del bacino padano che, nel caso dell'ammoniaca, la percentuale sale addirittura al 70%. A causa della conformazione orografica di questa porzione territoriale Italiana, le misure applicabili ad una sola regione sono poco efficaci.
A confermarlo sono i dati raccolti negli ultimi mesi, che vedono il paese appena uscito dall'ennesimoinverno “rosso” così definito per gli incessanti allarmi smog, e l'ennesimo richiamo da parte di Bruxelles per l'Italia sui valori dei contaminanti atmosferici.
È proprio per contrastare questi fattori che 18 realtà istituzionali e non, di tutto il bacino padano, si sono unite per mettere in campo una strategia capace di offrire strategie che partano dal cuore del problema invertendo la rotta dei dati sull’inquinamento atmosferico, educando, informando e formando tutti i cittadini.
Queste le finalità del progetto europeo PREPAIR: promuovere stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili, cioè capaci di incidere sulla riduzione delle emissioni. Per farlo, saranno realizzate specifiche azioni di sensibilizzazione e divulgazione rivolte ad operatori pubblici, privati e alle comunità locali.
Nell'elaborare il progetto i partner sono partiti da una chiara consapevolezza: l'aria non ha confini. L'esperienza degli ultimi quindici anni dimostra infatti che solo misure integrate e di area vasta permettono di raggiungere risultati più efficaci. Prepair trova le sue origini proprio in questo percorso; si tratta di un progetto strategico e di ampio respiro da più punti di vista, non solo per la dimensione territoriale estesa a tutta l'area del bacino del Po e al territorio sloveno, ma anche per la dimensione economica e per quella temporale, dal momento che si svilupperà fino al gennaio 2024.
A disposizione ci sono 17 milioni di euro da investire nell'arco di 7 anni: ben 10 quelli in arrivo dall'Europa grazie ai fondi del Programma Life, a dimostrazione di quanto sia fondamentale il supporto delle istituzioni comunitarie nel dar vita a politiche innovative e di largo respiro, sempre più orientate alla sostenibilità, alla tutela dell'ambiente e della salute.
Le Regioni Emilia-Romagna, capofila del progetto, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trento, insieme ai tre principali Comuni di quest'area - Milano, Torino e Bologna – e alle agenzie ambientali, ora lavorano insieme per sostenere il percorso che dovrà portare al pieno rispetto degli standard comunitari.
L'iniziativa - che coinvolge anche l'Agenzia per l'ambiente della Slovenia - avrà durata settennale e si concluderà quindi nel 2024. Il progetto Prepair è un progetto “integrato”, in quanto in grado di mobilitare oltre 850 mln di euro provenienti dai fondi strutturali dei diversi partner e che hanno direttamente o indirettamente ricadute sulla qualità dell'aria.
Dai trasporti all'agricoltura, i campi di intervento di Prepair:
Come già accennato, l’elevata densità della popolazione e l'intensità del tessuto produttivo del bacino padano comportano un'alta concentrazione di fonti di emissioni di inquinanti. L'urbanizzazione diffusa e il particolare modello di sviluppo economico basato su piccole e medie imprese determinano inoltre una grande necessità di mobilità, che si riflette nelle emissioni inquinanti dovute al traffico veicolare. Una grande quantità di fattori inquinanti deriva invece dagli impianti di riscaldamento: circa un terzo delle emissioni di PM10 è infatti prodotto dalla combustione di biomassa per uso civile.
Ad incrementare il dato sono i processi industriali che, pur essendo sottoposti a rigide normative ambientali, comportano l'emissione in atmosfera di una grande varietà di composti chimici. Non sono da sottovalutare i fattori inquinanti provenienti dall’agricoltura e dall’ allevamento che contribuiscono all'inquinamento atmosferico attraverso l'emissione di rilevanti quantità di ammoniaca e metano, prodotti chimici precursori degli inquinanti secondari e causa della creazione di un potente gas serra.
Trasporti, gestione razionale dell'energia, riscaldamento domestico e agricoltura saranno quindi i principali campi di intervento individuati per sperimentare azioni di miglioramento della qualità dell'aria del bacino padano.
Tra gli interventi concreti che saranno portati avanti dal progetto Prepair, c'è la realizzazione di una piattaforma permanente per la condivisione dei dati, il monitoraggio e la valutazione della qualità dell'aria nell’area, comprensiva anche degli effetti dell'inquinamento transfrontaliero Italia-Slovenia. Nel settore agricoltura, il programma individua lo sviluppo di uno strumento comune di valutazione delle misure per ridurre le emissioni degli allevamenti; è prevista, inoltre, la diffusione delle buone pratiche per l'utilizzo dei fertilizzanti, anche attraverso l'elaborazione di un sistema di assistenza agli agricoltori per limitare lo spandimento nei periodi a maggior rischio di accumulo di inquinanti in atmosfera.
Ancora, specifiche azioni di formazione saranno indirizzate ai professionisti del settore per la progettazione, la manutenzione e il controllo degli impianti di produzione di energia a biomassa; altre riguarderanno invece il risparmio energetico e saranno destinate a enti locali, operatori economici e cittadini.
Nel campo dei trasporti, si mira infine ad elaborare strumenti comuni per supportare la mobilità pubblica, elettrica e ciclabile, oltre alla gestione razionale delle merci, anche attraverso l'adozione di azioni pilota e dimostrative.