Milano avvia il suo progetto Smart City nel 2012 con l’approvazione di una specifica delega all’ all’Assessorato alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca. Successivamente è stata avviata un fase di analisi, verifica e confronto di tutti i documenti programmativi avviati dal comune, traducendoli in chiave “Smart”.
Parallelamente, nel 2013, l’Amministrazione, attraverso incontri aperti alla cittadinanza e tavoli tecnici con tutti i portatori di interessi coinvolti in questo percorso di innovazione della città, ha avviato un percorso di consultazioni per mettere in rete le istituzioni, i privati, le università e il terzo settore attraverso la creazione di gruppi di lavoro tematici corrispondenti ai pilastri tradizionali delle Smart Cities ovvero:
• Smart Economy
• Smart Living
• Smart Environment
• Smart Mobility
• Smart People
a cui, Milano, ha aggiunto il settore Expo 2015.
L’importanza e la vastità del progetto ha richiesto specifici comportamenti da parte dell’Amministrazione che ha così optato per creare un contesto favorevole affinché le eccellenze del territorio possano lavorare proficuamente verso obbiettivi comuni e condivisi.
Il Comune di Milano ha intrapreso questa direzione nell’ottica di una definizione più ampia di città “smart”, intesa come città che non vuole coltivare solo la sua componente tecnologica ma punta a coniugare: sviluppo economico e inclusione sociale, innovazione e formazione, ricerca e partecipazione, dotandosi di tutti gli strumenti necessari al fine di garantire il quadro strategico, il coordinamento interno e la sinergia tra i diversi attori.
Fare di Milano e della sua area metropolitana una Smart City è diventata, nel tempo, una priorità politica e un obiettivo strategico ben definito il cui obiettivo è quello di far rientrare Milano nelle reti delle grandi città europee ed internazionali.