Verona inizia il suo viaggio verso le città intelligenti nel 2016, quando l’amministrazione ha riconosciuto l’importanza del tema della città come base per la crescita economica e sociale del Paese.
Così, il Comune, conscio del bisogno di manutenzione delle aree urbane, di un nuovo modello di progettazione, costruzione e visione del futuro ha avviato il progetto Verona Smart City.
Partendo dall’idea di una città capace di assolvere alla funzione di “Spazio alla Vita” e , attraverso il suo rapporto con il territorio, di rispondere ad una specifica vocazione, il Comune ha redatto un modello programmatico che così descrive l’iniziativa:
“Puntiamo ad una nuovo modello di città che mira a coinvolgere gli attori del tessuto cittadino e del territorio veronese, per immaginare un modello di città che risponda alle esigenze del nostro tempo. Una città e un territorio inclusivi, un tessuto urbano che sceglie la conoscenza come base dell’attività economica e dello sviluppo. Una città, Verona, che per molti versi già rappresenta un modello di sviluppo e benessere, oggi può diventare capofila di una nuova visione basata su un “protocollo” aperto di smart city. Sviluppo economico, conoscenza condivisa, valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, innovazione sociale, tecnologia e attenzione per l’ambiente possono trovare in questa iniziativa nuova linfa e una nuova prospettiva.”
Verona, punta quindi ad essere un unicum nel territorio italiano, e lo fa sfruttando la sua posizione geografica. Crocevia di passaggi da Sud a Nord e dal Nord Ovest al Nord Est Verona è l’incrocio dell’Europa continentale sulle tratte Lisbona-Kiev e Berlino-Palermo che può ospitare un polo logistico importante nella penisola, storicamente posizionata al centro di importanti vie commerciali, di molte attività economiche e di un’intensa attività artistico-culturale. Un progetto, che in termini di Smart City, punta a migliorare le condizioni dei trasporti nel territorio veronese sono infatti circa 3000 le aziende che qui si occupano di trasporti e logistica.
“Una visione integrale, completa e non parziale di Verona, quale modello di smart city, non può prescindere da questi elementi costitutivi. Una città che è meta e punto di partenza di scambi commerciali e di produzione è una città più attrattiva per le imprese, per le aziende estere, per gli investimenti in generale. Verona è la prima provincia veneta con una significativa concentrazione di imprese di medie e grandi dimensioni, con più di 250 dipendenti. Sono più di 80 le multinazionali associate a Confindustria Verona. La provincia scaligera è stata nel 2014 la più creativa nell’innovazione di prodotti e processi organizzativi e nel marketing. Una città che genera non solo ricchezza, ma che può proporre nuovi modelli produttivi.”
Verona Smart City è un progetto che il Comune vuole implementare con il consenso di tutti i cittadini e con il contributo specifico di tutte le forze attive della città. Obiettivo che ha messo Verona sia al primo posto nella regione per il benessere materiale e sociale diffuso. Così come la città si colloca ai primi posti in Italia delle città definite “smart” e “vivibili” se si incrociano i dati dello “Smart City Index” (edizione del 2013) e gli indicatori della classifica sulla qualità della vita.
La città di Verona, nel 2008, ha aderito inoltre al patto dei sindaci (Covenant of Mayors) promosso dalla Commissione europea e che incoraggia i comuni, quali attori di un macro processo di innovazione, a promuovere misure di sostenibilità ambientale, efficienza energetica, uso delle fonti rinnovabili. A seguito di questo patto la città di Verona si è dotata di un “Piano di azione per l’energia sostenibile” (Paes), nel 2012, finalizzato a contenere le emissioni di CO2 nei settori dell’illuminazione pubblica, residenziale, terziario, attività produttive, trasporti, verde pubblico e gestionale.
Il documento programmatico ha così descritto l’adesione al PAES:
“Migliorare la qualità della vita dei cittadini è il fine ultimo di un progetto smart city e Verona per sua natura, grandezza e numero di abitanti, si presta bene ad una serie di azioni che implementino, allo stesso tempo, tecnologia, innovazione, sostenibilità ambientale. Ad iniziare da ogni singolo quartiere, che è per sua natura l’unità di misura di una smart city. n Possiamo considerare la tecnologia il sistema nervoso della smart city. La tecnologia è un tassello fondamentale per far viaggiare le informazioni, per avvicinare il cittadino alla Pubblica Amministrazione e ai servizi di prima necessità, quali energia, acqua, ambiente, trasporti. Siamo convinti sostenitori del fatto che la città debba dotarsi di un’infrastruttura telematica al servizio del cittadino e dei turisti, che ospita in gran numero ogni anno. Su questa infrastruttura potranno viaggiare notizie di utilità sociale, oppure la possibilità di prenotare un parcheggio o acquistare il biglietto di un autobus cittadino. Il modello che perseguiamo per Verona ha bisogno di declinare il verbo costruire alla prima persona plurale: “costruiamo” un nuovo modello di città. Verona Smart City vuole fondarsi su questa logica: non ci accontentiamo di essere in cima alle classifiche delle città italiane sulla vivibilità della vita, ma puntiamo ad essere un modello anche in Europa.”