L’obiettivo proposto dall’UE per l’abbattimento delle emissioni di CO2 entro il 2020 è stato accolto dal Comune di Torino, e dai comuni di Cagliari, Firenze, Genova e Bologna che si sono attivati per lo sviluppo di nuove tecnologie in grado di valutare il livello di inquinamento dell’aria attraverso il monitoraggio del traffico urbano. Proprio per questo i Comuni hanno avviato, nel 2010 grazie all’utilizzo di fondi nazionali, il progetto “Floating Car Data”. Il servizio consiste nell’elaborazione dei dati puntuali messi a disposizione dalle flotte di veicoli per ottenere le informazioni in termini di flussi di traffico e velocità riferiti alla rete stradale, che possono essere utilizzati dalle applicazioni dei centri di controllo della mobilità per la stima del traffico sull’intera rete.
L’utilizzo delle flotte di veicoli come acquisitori di dati (Floating Car Data) ha permesso di aumentare l’estensione territoriale e la capillarità dei sistemi esistenti di rilevamento del traffico riducendo o sostituendo le infrastrutture necessarie sul territorio fino ad oggi indispensabili, sviluppando le piattaforme telematiche di gestione come previsto dai Piani Regionali di Infomobilità. L’impiego di questa tecnologia ha permesso, inoltre, l’espansione del monitoraggio e del controllo del traffico alle aree metropolitane ed ai territori regionali.
Tale servizio è stato sviluppato nell'ambito di un progetto che ha avuto anche l'obiettivo di perseguire e realizzare una standardizzazione nazionale dei servizi e dei modelli gestionali legati all’infomobilità per garantire l’interoperabilità tra i veicoli ed i centri di gestione della mobilità delle diverse aree metropolitane: il
Progetto S.I.MO.NE.