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Un anno con il segno più per l’industria delle bioplastiche

23 giugno 2020
È stato presentato il 6° rapporto annuale di Assobioplastiche, quest’anno realizzato nell’ambito del progetto europeo “Bioplastics Europe H2020”.
Nel 2019, in Italia, in base ai risultati dello studio effettuato da Plastic Consult, società indipendente che svolge studi e analisi di mercato nel settore delle materie plastiche, l’industria delle plastiche biodegradabili e compostabili è rappresentata da 275 aziende – suddivise in produttori di chimica e intermedi di base (4), produttori e distributori di granuli (21), operatori di prima trasformazione (188), operatori di seconda trasformazione (62), con 2.645 addetti dedicati, 101.000 tonnellate di manufatti compostabili prodotti con un fatturato complessivo di 745 milioni di euro.

La crescita del numero di imprese presenti nel settore è risultata costante negli ultimi anni, passando da 143 operatori del 2012 ai 275 del 2019. La regione con il maggior numero di imprese è la Lombardia, che vede la presenza di oltre 45 aziende che occupano poco più di 220 addetti dedicati, seguita da Veneto, Campania, Emilia Romagna, Puglia e Piemonte. La Campania, grazie alla parziale riconversione dell’industria del monouso, diventa nel 2019 la regione con il maggior numero di addetti dedicati, mentre le regioni con la maggiore intensità occupazionale si confermano Liguria e Umbria. I tassi di crescita sono evidenti per tutti i principali indicatori della filiera, dalla numerosità degli operatori di settore al fatturato settoriale. Fa eccezione il segmento dell’upstream (chimica di base e intermedi), in cui va registrata la scomparsa dell’operatore Bio-On.

Anche il fatturato sviluppato dalla filiera è notevolmente cresciuto nel corso degli ultimi anni, passando da poco meno di 370 milioni di € del 2012 ai 745 milioni di € nel 2019, con una crescita media annua superiore al 10%. Nel complesso il comparto ha aumentato il proprio valore di oltre l’85% rispetto ai primi anni di attività, nonostante la progressiva decrescita dei prezzi di vendita. Le ragioni di tale decrescita sono da individuare tanto nello sviluppo delle economie di scala del comparto che alla crescente competizione a tutti i livelli della filiera.