L’impianto, costruito negli anni ’80, verrà demolito per procedere alla realizzazione della Biopiattaforma, innovativo impianto green carbon neutral. I lavori inizieranno ad aprile.
Il vecchio inceneritore di CORE a Sesto San Giovanni cessa per sempre la sua attività. Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che nel febbraio scorso ha acquistato la maggioranza del capitale azionario delle quote del Consorzio Recupero Energetici dai comuni soci, ha spento il forno del termovalorizzatore.
Inizia quindi il cammino della Biopiattaforma, il polo di economia circolare a 0 emissioni di CO2 di origine fossile, capace di coniugare in un unico impianto un termovalorizzatore e un depuratore per convertire i fanghi di depurazione in energia pulita e bio-fertilizzanti, e trasformare la FORSU (frazione umida organica) in biometano, combustibile green che riduce le emissioni di anidride carbonica del 97%. Un progetto di simbiosi industriale unico nel Paese, progettato sin dall’inizio attraverso il percorso partecipativo che ha coinvolto cittadini e associazioni locali. Si tratta del primo impianto di termovalorizzazione autorizzato in Italia da quasi 10 anni a questa parte, che prevede un investimento di 47 milioni di euro.
A premere sul bottone di spegnimento, Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, alla presenza delle istituzioni, degli enti e dei cittadini. Hanno presenziato alla cerimonia: Raffaele Cattaneo, Assessore all'Ambiente e Clima della Regione Lombardia; Michela Palestra, Sindaco di Arese e Consigliera delegata all’Ambiente della Città metropolitana di Milano; Roberto Di Stefano, Sindaco di Sesto San Giovanni; Angelo Rocchi, Sindaco di Cologno Monzese; Paolo Micheli, Sindaco di Segrate; Ivonne Cosciotti, Sindaco di Pioltello e Luigi Gianantonio Magistro, Sindaco di Cormano; Giacomo Ghilardi, Sindaco di Cinisello Balsamo; Riccardo Pase, Presidente Commissione Ambiente di Regione Lombardia.
I lavori per la realizzazione della nuova Biopiattaforma partiranno con l’apertura del cantiere per i lavori di demolizione del vecchio inceneritore. Parliamo di un progetto all’avanguardia, che intende rispondere alle istanze europee in fatto di energia e ambiente e che può rappresentare per le altre regioni italiane, un esempio da seguire. Soprattutto alla luce del grande percorso di rilancio che il Paese si appresta a intraprendere grazie ai fondi del Next Generation EU.
La Biopiattaforma, che ospiterà anche un polo di ricerca avanzata, parte già con il piede giusto: all’inizio del 2021 si è aggiudicato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie a un progetto europeo Horizon 2020, Circular Biocarbon, che verrà implementato per ottenere prodotti ad alto valore aggiunto, pronti per la commercializzazione. Un ciclo virtuoso capace di massimizzare i flussi urbani dell’umido, facendo un ulteriore passo avanti rispetto ai classici sistemi di digestione anaerobica e compostaggio.