Due sono le caratteristiche che si stanno affermando nell’ambito mobilità: il motore elettrico e lo sharing. Questo in linea con la tendenza di una sempre maggiore sostenibilità, sia a livello mondiale che nazionale. In merito a queste trasformazioni particolatamente interessante e approfondito è il report elaborato da Energy & Strategy Group
Energy & Strategy Group, team di docenti e ricercatori del Politecnico di Milano guidati dal prof. Vittorio Chiesa, ha presentato l’annuale ricerca sulla Smart Mobility. L’evento si è tenuto il 25 settembre presso il MiCo di Milano, in occasione dell’apertura di That’s Mobility, evento di due giorni dedicato alla mobilità elettrica e organizzata da Reed Exhibitions Italia.
In Italia nel 2018 sono state immatricolate 9.579 auto elettriche, di cui 5.010 BEV e 4.569 PHEV, questo corrisponde allo 0,5% del totale delle immatricolazioni (quasi 2 milioni di auto nel 2018). Questo porta a 22.000 auto elettriche in circolazione a fine 2018.
L’Italia appare ancora indietro rispetto agli altri Stati europei, tuttavia nel nostro Paese gli incentivi sono arrivati tardi. In particolare il recente Ecobonus può rappresentare un punto di svolta. Inoltre la situazione varia da regione a regione. L’apice è rappresentata dalla provincia di Trento, in cui ci sono ulteriori incentivi provinciali.
Quali sono le barriere all’acquisto della macchina elettrica? I dati sono stai ricavati da un questionario somministrato a italiani che non possedevano una macchina elettrica, chiedendo loro per quale motivo non avessero fatto questa scelta. L’intento è quello di monitorare la percezione generale.
Il primo motivo è la barriera economica, ovvero l’elevato costo iniziale. L’Ecobonus sta rappresentando il primo passo per recuperare questo gap.
La seconda barriera è l’inadeguatezza della rete di ricarica, ma questo dato è sceso del 10% rispetto all’anno precedente.
Importante è la barriera psicologica, il cosiddetto “range anxiety” legato al tempo di ricarica e all’ansia di non trovare una colonnina di ricarica.
Dove avviene la ricarica?
Analizzando, invece, le risposte di coloro che possiedono l’auto elettrica emerge come i punti di ricarica pubblica sono necessari, e rappresentano un’integrazione fondamentale ai punti privati. Il 66% ha dichiarato di ricaricare il veicolo a casa, mentre il restante 30% si ripartisce tra chi ha la possibilità di ricaricare l’auto elettrica al lavoro (20%) e chi invece deve fare esclusivo affidamento alla ricarica pubblica (10%).
«Tuttavia, oltre l’80% usa l’infrastruttura pubblica, anche se magari in maniera non assidua, e solo il 14% pensa che la rete non sia adeguata, contro l’oltre 60% di un anno fa. Inoltre, più del 50% ritiene che la rete pubblica sarà fondamentale per la diffusione della mobilità elettrica»
Inoltre quasi tutti i possessori di auto elettriche la usano per tragitti “brevi” (non oltre i 100 km), un po’ più del 40% per viaggi più lunghi (il 32,5% con cadenza settimanale e il 10% quotidiana).
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