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Ridurre le emissioni di CO2 grazie alla riqualificazione energetica degli edifici

11 maggio 2023
Riceviamo e pubblichiamo questo contributo di Marco Merlo Campioni, CEO di save NRG In Europa, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Se questo già non bastasse a darci la misura delle problematiche ambientali connesse, allora dovremmo considerare un altro dato: circa il 75% del patrimonio immobiliare europeo è inefficiente dal punto di vista energetico. Ciò vuol dire che gran parte dell'energia prodotta viene sprecata.
Quest’ultimo dato può essere tradotto  in un’osservazione chiara e lineare sui benefici ambientali che potremmo trarre riqualificando  il patrimonio edilizio europeo: riduzione del 5-6% del consumo totale di energia e, di  conseguenza, del 5% delle emissioni di CO2. Un impatto non trascurabile dal punto di vista ambientale ed economico. Per questo, l’Unione europea ha inserito, nel pacchetto Fit for 55,  la direttiva EPBD sull’efficienza energetica degli edifici rivista, recentemente, proprio per  allinearla agli obiettivi di decarbonizzazione al 2050. La direttiva, chiamata anche Case Green,  prevede scaglioni temporali diversi per il raggiungimento degli obiettivi prefissi in base alla  tipologia di edificio coinvolto. Nel caso di edifici pubblici e non residenziali, entro il 2030 deve  essere raggiunta la classe D, mentre gli edifici residenziali hanno tempo fino al 2033. Invece,  i nuovi edifici residenziali, a partire dal 2028 dovranno essere NZEB. 

 

Obiettivi sicuramente stringenti se li trasliamo nel contesto edilizio italiano. Basti pensare che,  come segnala il report di Legambiente,sono circa 6 milioni (pari al 60% del parco immobiliare) gli edifici residenziali coinvolti per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 (classe E). Se  guardiamo al patrimonio complessivo, volendo intervenire sulle quattro classi energetiche più  basse,secondo i dati ENEA, bisognerebbe riqualificare l’84,1% del parco immobiliare. Dati che  ci danno la misura della portata degli interventi di riqualificazione energetica, previsti dalla  direttiva Case Green, in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di CO2. 

Oltre che una responsabilità ambientale, una necessità economico-sociale che può contribuire a fronteggiare il continuo incremento della soglia di povertà energetica raggiunta  nel nostro Paese.