L’Agenzia internazionale dell’energia ha pubblicato il suo rapporto annuale, in cui ha rivisto al rialzo la crescita delle rinnovabili: “Una corsa inarrestabile”. Ma gli obiettivi di Parigi sul clima sono ancora in forse
Entro il 2030,la domanda di petrolio, gas naturale e carbone raggiungerà il suo picco massimo, per iniziare successivamente a scendere. Allo stessa data,la crescita delle rinnovabili, delle auto a batteria e dell’elettrificazione di energia e trasporti sarà stata molto più veloce delle previsioni più ottimistiche. E tutto questo sulla base delle politiche attuali. Se ci dovesse essere una ulteriore accelerazione degli investimenti l'ottimismo sarebbe ancora maggiore.L’Agenzia internazionale dell’energia ha consegnato da oggi agli addetti ai lavori, agli investitori nonché agli analisti che stanno cercando una bussola per orientarsi nella transizione dai combustibili fossili alla green economy un quadro che dà ottime speranze. Il presidente Aie, Fatih Birol aveva già dato ampie anticipazioni di come l’Agenzia che presiede da oltre dieci anni avesse preso una strada precisa: verso il tramonto dei fossili, più vicino di quanto ci si potesse immaginare solo qualche anno fa. Ora lo dettaglia ancora meglio con il nuovo World Energy Outlook.
Sostiene l’Aie, che nel 2030, il numero di auto elettriche in circolazione nel mondo sarà 10 volte superiore all’attuale; mentre nel 2020 solo un’auto su 25 di nuova immatricolazione era elettrica, alla fine del 2023 il rapporto è sceso a una su 5.
Sempre al 2030, la quota delle rinnovabili nel mix elettrico globale arriverà a ridosso del 50% del totale, rispetto all’attuale quota del 30%.
In parallelo i combustibili fossili perderanno sempre più terreno. Per esempio, la loro quota nell’approvvigionamento energetico globale, che ora è ferma ormai da molti anni all’80%, scenderà al 73% sempre entro il 2030