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Mercoledì 24 novembre ore 9.45 presentazione della ricerca "Idrico e finanza ESG"

16 novembre 2021
Il quadro delle opportunità di investimento e degli strumenti di finanziamento sostenibili nel settore idrico in Italia appare in piena e “rapida evoluzione”, dietro la spinta di diversi fattori di sistema che stanno interessando il settore.
Dal gennaio 2021 la nuova direttiva Ue sulla Qualità dell'acqua (2020/2184) ha reso più stringenti i criteri per la sostenibilità del ciclo idrico, inaugurando un approccio multilivello e con maggiori vincoli per i governi dell’Unione.

La nuova normativa Ue sulle acque si inserisce così appieno nel più comprensivo disegno del Green Deal e degli investimenti per la transizione verde previsti nell'ambito del Next Generation EU e dei corrispondenti piani nazionali di ripresa e resilienza. All'interno di questo scenario la ricerca, promossa dal Gruppo Cap in collaborazione con ETicaNews, ha voluto fotografare lo stato dell’arte relativo al grado di materialità dell’investimento idrico per gli investitori, siano essi fondi d'investimento, banche o asset owner. Come si traducono questi elementi di spinta normativa e di mercato nella situazione italiana delle infrastrutture idriche? Quali sono i principali scenari di investimento? Quali strumenti finanziari risultano più adeguati? Se il prestito bancario costituisce il canale di finanziamento alternativo prevalente nelle aziende che gestiscono il servizio idrico, in anni più recenti vi è stata una crescita degli strumenti obbligazionari, in particolare per le realtà aziendali di dimensioni maggiori e per le multiutility. La fotografia scattata, con sfondo italiano, ha rivelato come la “rapida evoluzione” che contraddistingue il quadro delle opportunità di investimento e degli strumenti di finanziamento sostenibili nel settore idrico sia in realtà frenata, evidenziandone al tempo stesso il grande bisogno. Le entrate garantite da tariffe e fondi pubblici spesso non assicurano i capitali necessari nel breve e medio periodo per il finanziamento degli investimenti richiesti per l'ammodernamento del sistema. In questo senso la finanza privata e degli investitori è chiamata a svolgere un ruolo importante, fornendo quei capitali che servono alle utilities del servizio idrico per gli investimenti programmati, dal momento in cui l'interesse degli investitori è vivo e forte. Le ragioni strutturali all'origine di questo gap che separa l’Italia e gli altri Paesi Europei sono di diversa natura: da quelle normative, a quelle legate alla governance e la frammentazione degli operatori, passando per mancata programmazione e capacità comunicativa. Quali passi sono dunque da compiere per ridurre la distanza tra investitori e aziende operanti nel settore idrico


PROGRAMMA

Saluti introduttivi
Paolo Gerardini - Vicepresidente Assolombarda con delega a Credito e Finanza

Presenta i dati della ricerca
Luca Testoni - Founder & Director ETicaNews_ET.Group
Stefano Ferrari - ESG Consultant ETicaNews_ET.Group

Moderatore
Ferruccio De Bortoli - Giornalista

Ne discutono
Alessandro Russo - Presidente Gruppo CAP
Maria Vittoria Pisante - Dir. Strategy, Communication, Business Support & Development Siram Veolia
Letizia Macrì - Vicepresidente ESG European Institute
Gianluca Manca - Head of sustainability Eurizon Capital SGR
Stefano Pareglio - Professore associato Università Cattolica Sacro Cuore, presidente Fondazione Utilitati


Per partecipare è necessario iscriversi inviando una mail a ufficiocsr@gruppocap.it Ingresso consentito solamente con Creen Pass. L'evento può essere seguito on line al link https://assolombarda-it.zoom.us/webinar/register/WN_9sX56r6HRkGAE8tQIT9kxg