H2IT, Associazione italiana idrogeno, la Direzione Studi e Ricerche e l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo, hanno presentato l’Osservatorio sul settore idrogeno in Italia. Dai fatturati agli investimenti: per le aziende della filiera il 2022 è stato un anno di crescita. Il potenziale di sviluppo è alto e può essere colto attraverso la formazione di personale qualificato, un quadro normativo chiaro e l’accelerazione degli investimenti infrastrutturali e di supporto alla domanda.
Innovativa, tecnologica, in crescita. La filiera italiana idrogeno, vettore energetico fondamentale per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetiche voluti dall’UE e dall’Italia, è giovane ma ha grande voglia di investire e collaborare per diventare leader nel Vecchio Continente. È quanto emerge dalla fotografia scattata dalla seconda edizione dell’Osservatorio H2IT: I numeri sul comparto idrogeno italiano, realizzato congiuntamente dalla Direzione Studi e Ricerche e l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo. L’analisi ha preso in esame le imprese associate ad H2IT (grandi, medie e piccole imprese, start-up) che rappresentano tutta la catena del valore dell’idrogeno dalla produzione fino agli usi finali.
E’ alta la partecipazione a bandi: più della metà (56%) ha partecipato a bandi europei, ottenendo finanziamenti nel 65% dei casi (un altro 20% è in attesa dell’esito). Quelli più partecipati sono stati i bandi Horizon 2020 – Horizon Europe, FCH JU e Clean Hydrogen partnership. A livello nazionale, invece, il 51% ha partecipato ai bandi del PNRR, mentre il 33% è coinvolto nell’iniziativa IPCEI.
In termini di fatturato, il 2022 si è chiuso nel complesso con segno positivo per il 71% delle imprese e il 58% ha incrementato il giro d’affari dell’attività dedicata all’idrogeno, con aspettative di ulteriore crescita nel prossimo futuro.
I settori che cresceranno di più da qui al 2030 secondo le aziende sono: la mobilità (85% delle risposte), seguita dai settori hard-to-abate (67%) e lo storage di elettricità rinnovabile (55%). E quali sono i territori italiani più “fertili” per l’idrogeno? In generale la filiera rappresentata dalle aziende di H2IT risiede nella maggior parte dei casi al Nord, soprattutto in Lombardia, che da sola ospita le imprese che realizzano il 60% del fatturato da idrogeno italiano.