Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio alla Camera, giovedì 13 febbraio, hanno votato un emendamento al decreto Milleproroghe che permette la creazione di comunità energetiche, la produzione e lo scambio di energia da fonti rinnovabili.
Il Coordinamento Free per l’occasione ha espresso la sua soddisfazione. «Si apre una nuova fase delle rinnovabili anche in Italia dove le comunità energetiche erano fino a ora vietate. - commenta G.B. Zorzoli, presidente del Coordinamento FREE - Questo emendamento consentirà l'organizzazione dei cittadini in comunità energetiche che potranno produrre autonomamente energie rinnovabili e scambiarle con altri soggetti, quali imprese, attività commerciali e condomini».
Il testo votato è frutto di una proposta di Legambiente e Italia Solare - entrambi membri del Coordinamento Free - che ha voluto anticipare il recepimento della direttiva europea 2018/2001 per la promozione delle comunità energetiche.
«Si tratta di un testo che consente la promozione dello scambio di energia da fonti rinnovabili tra le utenze che condividono la rete di distribuzione al fine di sviluppare i progetti locali. », prosegue Zorzoli che aggiunge: «Si tratta di un tassello di un disegno più ampio ch deve essere ancora in buona parte tracciato. Se da un lato abbiamo le detrazioni fiscali per l'efficienza energetica nelle abitazioni che si sommeranno all'autoproduzione d'energia collettiva che possiede un'alta efficienza in quanto l'energia prodotta da un soggetto che non la utilizza in quel momento può essere ceduta a chi ne ha bisogno, sotto un altro aspetto registriamo un rallentamento delle rinnovabili dovuti a un irrigidimento del permitting e a un'eccessiva timidezza del Pniec».
E l'emendamento riflette un poco di questo clima. Per ora infatti si consente lo scambio d'energia per impianti fino a 200 kW, tagliano fuori impianti più potenti che potrebbero essere realizzati su terreni marginali o abbandonati da comunità, oppure su capannoni ne distretti industriali.
«E non bisogna sottovalutare l'effetto benefico che possono avere queste politiche sull'effetto Nimby (Not in my backyard - Non nel mio giardino). - conclude Zorzoli - In questo modo si avvicinano i cittadini alle rinnovabili facendogli toccare con mano la convenienza di queste fonti sia sotto al profilo economico, sia dal punto di vista ambientale, ma è necessario rafforzare queste politiche con un rapido ed efficace recepimento delle nuove direttive europee sulle rinnovabili».