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Nel 2019 avviate a trattamento 464mila tonnellate di RAEE

2 settembre 2020
Lo scorso anno gli impianti che gestiscono i RAEE domestici e professionali in Italia hanno trattato oltre il 10% di volumi in più rispetto al 2018; ciò nonostante, il tasso di ritorno torna a calare e si allontana ulteriormente dai target europei.
Un risultato generato dalla novità normativa che amplia l’ambito di applicazione della direttiva RAEE a tutti gli apparecchi che per funzionare necessitano di energia elettrica, ma anche esito di ritardi normativi che finiscono per alimentare consistenti flussi di gestione illegale.

Secondo il Rapporto Gestione RAEE 2019 che sintetizza i risultati delle dichiarazioni annuali fatte dagli impianti di trattamento iscritti all’elenco obbligatorio gestito dal Centro di Coordinamento RAEE ai sensi dell’art. 34 del Decreto Legislativo 49/2014, lo scorso anno in Italia sono state trattate 463.953 tonnellate di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE).

Il dato comprende sia i RAEE domestici sia quelli professionali avviati al recupero sul territorio nazionale e consente di monitorare la situazione del nostro Paese rispetto agli ambiziosi obiettivi di raccolta comunitari.

Le dichiarazioni presenti nel Rapporto sono disponibile anche su raeeitalia.it, il nuovo servizio online del Centro di Coordinamento RAEE: alla sezione “Rapporto Annuale”, che sintetizza i principali dati relativi alla raccolta dei RAEE domestici in Italia negli anni, si aggiunge ora la sezioni “Rapporto Impianti” al cui interno vengono riproposte tutte le voci del report, RAEE domestici, RAEE professionali, AEE immesse, Impianti, target europeo.