Genetec Inc. (“Genetec”), provider d’eccellenza nelle tecnologie per la sicurezza unificata e quella pubblica, operazioni e soluzioni di business intelligence, ha diffuso la sua Top 5 delle previsioni 2021 per l’industria della sicurezza fisica.
1. Sarà l’innovazione nelle security solutions a far ripartire con slancio le aziende dopo la pandemia
Mentre nel mondo si respira ottimismo per questo 2021, le imprese devono rimanere concentrate sull’uso, aggiornamento e assetto dei sistemi di sicurezza nelle varie sedi. Questo permetterà loro di ragionare in modo più ampio sul ruolo della sicurezza fisica e su cosa essa può offrire oltre alle applicazioni tradizionali. Negli ultimi mesi, abbiamo avuto varie prove di resilienza e intraprendenza: molte imprese si sono adattate alle necessità imposte dal COVID-19, utilizzando le tecnologie di sicurezza fisica come strumento strategico per la lotta alla pandemia. Le difficoltà -fuori dall’ordinario- causate dalla situazione attuale, hanno frequentemente messo l’accento sul ruolo e l’importanza
dell’industria della sicurezza fisica. Una volta che la pandemia sarà passata, riteniamo che le imprese continueranno a considerare strategici la tecnologia per la sicurezza fisica e i dati da essa derivati, in quanto capaci di plasmare l’azienda stessa.
2. Le aziende presteranno maggiore attenzione alla protezione della privacy
Sforzandosi di proteggere le persone durante la pandemia, molte imprese si sono affrettate a dotarsi di dispositivi di “rilevamento della temperatura” e altri nuovi sensori, a volte senza riflettere sulle implicazioni legate alla privacy. I timori sulla privacy pubblica rispetto al tracciamento dei contagi e altre sfide sociali continueranno ad aumentare. L’industria della sicurezza fisica, alla luce di queste tematiche tanto sensibili, dovrà occuparsi della
privacy senza scorciatoie e trovare soluzioni appropriate. Piuttosto che ostacolare lo sviluppo di nuove tecnologie, la privacy si dimostrerà un volano per la progettazione di prodotti responsabili e innovativi, spingendo progettisti dalla mentalità lungimirante ed etica a far proprie le metodologie della Privacy by Design. Ciò significa inserire in modo proattivo la privacy nella progettazione e nell’operatività di un sistema IT, di un’infrastruttura di rete e nelle pratiche aziendali dalla prima riga di codice ai vendor di terze parti, selezionati per siglare partnership e ottenere integrazione. Inoltre, costruire una soluzione software da zero tenendo a mente la privacy significa, per l’industria della sicurezza, che le imprese non dovranno più scegliere tra proteggere la privacy individuale e tutelare la sicurezza fisica. La Privacy deve essere sempre opzione di default, non il contrario, e chi sviluppa seriamente tecnologie per la sicurezza può ottenere vantaggi notevoli, uno fra tutti, la fiducia dei propri clienti.
3. I rischi di cybersecurity continueranno ad aumentare
La cybersecurity, che è stata per molto tempo solo uno dei tanti aspetti cui fare attenzione, sfortunatamente nel 2021 si trasformerà in un problema cruciale. Dalle scuole agli ospedali, dalle aziende private ai governi, nell’ultimo anno abbiamo osservato un picco degli attacchi informatici. Nel solo terzo trimestre del 2020, un Report di Trend Micro ha evidenziato che le minacce via email sono state quasi quattro milioni e le visite a URL dannosi relativi al COVID-19 un milione.
Molto di questo è riconducibile all’improvvisa crescita del lavoro da remoto, che ha costretto le imprese ad arrampicarsi sugli specchi per mantenere attivo il business, tutelando al contempo gli asset aziendali. Questa transizione ha evidenziato il fatto che il perimetro IT tradizionale non esiste più. Aziende, organizzazioni e governi dovranno fare passi decisivi per rafforzare la loro sicurezza informatica, o rischieranno di mettere in pericolo proprietà intellettuale, dati sensibili e informazioni personali. Per questo è fondamentale scegliere vendor degni di fiducia e mettere in campo soluzioni di sicurezza che prevedano layer per la difesa contro gli attacchi informatici. I professionisti che si occupano di security comprendono che la crittografia built-in, la multifactor authentication e la gestione delle password costituiscono la prima linea di difesa. Oltre a ciò, in un contesto dai rischi sempre più elevati, si rivela estremamente vantaggioso sfruttare funzionalità quali il cybersecurity risk scoring, gli alert per la vulnerabilità del sistema e i reminder automatici per gli aggiornamenti firmware e hardware.
4. Maggiore attenzione all’affidabilità della supply chain
Le tecnologie per la sicurezza fisica sono diventate parte integrante della strategia IT di un’organizzazione e ora sono, fortunatamente, conteggiate alla pari di altri elementi dello stack tecnologico. Alcuni governi stanno già disincentivando l’uso di prodotti provenienti da alcuni fabbricanti del mondo security, in ragione delle vulnerabilità nella sicurezza e della mancata affidabilità. Gli utenti finali, in special mondo nello spazio enterprise, dedicano più tempo ad analizzare produttori, fornitori e distributori con cui lavorare. Il che implica porre ai vendor domande più scomode su come gestiscono le minacce emergenti, quanto sono previdenti nel gestire le vulnerabilità del prodotto, qual è il loro ecosistema di partner e quali sono le loro politiche privacy e dati. Un provider di soluzioni per la sicurezza fisica che si voglia distinguere per la propria affidabilità e desideri ispirare fiducia nei propri clienti, dovrà rispondere a requisiti più rigorosi come parte del processo di gare di appalto.
5. La domanda di soluzioni cloud ibride continuerà a crescere
Secondo il recente report di Forrester Predictions 2021: Cloud Computing Powers Pandemic Recovery, l’infrastruttura cloud pubblica mondiale crescerà del 35%, raggiungendo, nel corso del prossimo anno, un valore di mercato di $120 miliardi. Vista l’impennata del lavoro da remoto durante la pandemia, è enormemente accelerato il processo di conversione digitale globale.
Per prosperare, i professionisti della sicurezza fisica dovranno lasciarsi guidare dai dipartimenti IT, lasciarsi alle spalle la dicotomia fra cloud e sistemi di sicurezza on-premise e accogliere un modello di dispiegamento ibrido nell’infrastruttura di sicurezza fisica. Ciò permetterà di implementare sistemi specifici o applicazioni nel cloud, mantenendo i sistemi on-premise esistenti.
Con un approccio verso il cloud ibrido, i security director potranno prendere le loro decisioni più rapidamente e migliorare scalabilità, ridondanza e disponibilità, a seconda delle necessità in continua evoluzione delle proprie organizzazioni. Potranno anche migrare rapidamente verso tecnologie più innovative, minimizzare l’impronta hardware, migliorare la cybersecurity e ridurre i costi. Le offerte per il cloud dovranno diventare un’opzione essenziale per adattarsi rapidamente ai cambiamenti e garantire la continuità del business.