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Le strategie di Water Alliance per la ripartenza economica e sociale

14 luglio 2020
Buffagni e Fontana tengono a battesimo l’allargamento di Water Alliance, rete di 13 imprese idriche pubbliche lombarde, con un fatturato annuo di circa un miliardo di euro e con un piano di investimenti 2020-2025 da due miliardi
Sono state presentate nel corso del talk digitale “Le imprese idriche come motore per la ripartenza”, le strategie delle aziende idriche per fronteggiare la crisi sociale ed economica dell’era post Covid. Alla presenza seppur virtuale di stakeholder e partner, le tredici aziende di Water Alliance – Acque di Lombardia, la prima rete di imprese delle aziende idriche in house della Lombardia, hanno illustrato le proprie proposte per la ripartenza dell’indotto legato al settore idrico.

Nata nel 2015 per coniugare il radicamento sul territorio e le migliori pratiche nella gestione pubblica dell’acqua, dal 1° gennaio 2020 Water Alliance si è allargata a tutti i gestori pubblici lombardi. A BrianzAcque, Gruppo CAP, Lario Reti Holding, Padania Acque, Pavia Acque, SAL, Secam, Uniacque si sono infatti aggiunte Alfa, Acque Bresciane, Como Acqua, MM e Gruppo Tea. La prima rete nazionale dell’acqua pubblica è diventata un vero e proprio modello non solo per il sistema Lombardia, ma per tutto il Paese. Con un fatturato di circa un miliardo di euro e più di tremilaseicento dipendenti, attraverso una rete idrica di circa 40 mila chilometri e una rete fognaria di circa 34 mila, Water Alliance mira a migliorare i servizi offerti a più di milleduecento comuni per un totale di otto milioni e mezzo di abitanti serviti. Un sistema in continua evoluzione che grazie a una portata di investimenti, stimati attorno ai due miliardi di euro per il periodo 2020-2025, rappresenta una novità unica nel panorama delle utilities italiane in grado di ammodernare ed efficientare il servizio idrico nel suo complesso e creare valore per la comunità.

“L’acqua rappresenta un monopolio naturale e un diritto universale. Il nostro Paese necessita di un nuovo modello di gestione pubblico e partecipato del ciclo integrato dell’acqua. Per farlo bisogna puntare sugli investimenti che contribuirebbero in maniera sostanziale a far ripartire l’economia con importanti ricadute anche a livello locale, commenta Stefano Buffagni, Viceministro dello Sviluppo Economico. Il Governo sta lavorando all’ammodernamento dell’infrastruttura idrica, introducendo soluzioni tecnologiche avanzate di monitoraggio e telecontrollo, offrendo un servizio migliore, più efficiente e sostenibile ai cittadini. L’acqua è un bene primario, ma una risorsa sempre più preziosa e scarsa e nel contesto di cambiamento climatico e di crescente siccità, è questo il momento di agire per il bene delle generazioni future”.

“Io sono sempre stato favorevole alla gestione pubblica dell’acqua. E’ necessario però costruire una rete di società in house, che riescano a dare una risposta anche alle esigenze delle piccole realtà che da sole non sarebbero in grado di operare – afferma Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. Una prova virtuosa l'ha data la rete Water Alliance, che ha creato quelle sinergie e quel risparmio di scala che dovrebbero essere alla base di un equo e opportuno utilizzo delle risorse e che consentono di effettuare investimenti congrui. Sono anni che sentiamo parlare di investimenti, ma poi non si fa molto. Questo è un momento di non ritorno: il pubblico deve avere il coraggio di intervenire sulla semplificazione della burocrazia, che sta rinviando ogni tipo di intervento. Ora o abbiamo il coraggio di iniziare questa fase di rivisitazione delle procedure oppure rischiamo di essere travolti dal mondo, che va molto più veloce di noi”.