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Le città italiane saranno il cuore della fase 2

22 aprile 2020
La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova le nostre città, alle prese con il lock-down e la gestione dell’emergenza sanitaria, economica e sociale.
Le condizioni per la ripartenza post-COVID19 sono ancora da definire nel dettaglio. Le città non partiranno tutte dalla stessa situazione. Il Covid-19 non ha colpito in egual misura tutti i territori e la penetrazione dei contagi in rapporto alla popolazione è molto diversa da città a città, anche all’interno della stessa regione. 

6 le leve individuate da EY a disposizione delle città per ripartire 

1. Un’organizzazione della risposta sanitaria all’altezza (posti letto negli ospedali, medici di medicina generale, farmacie per la distribuzione dei dispositivi di protezione);  

2. Infrastrutture di mobilità capienti (in grado comunque di trasportare un certo numero di cittadini senza eccessivo affollamento), flessibili (ad es. integrate con bike e car sharing e anche i monopattini, secondo alcuni il mezzo più indicato nella nuova situazione) e organizzate per la logistica urbana, il tutto supportato da servizi di infomobilità (es. app) che ne consentano un più facile e immediato utilizzo;  

3. Ampia copertura delle infrastrutture di comunicazione a banda ultralarga fissa (fibra ottica) e mobile (5G), wi-fi pubblico capillare, scuole e amministrazioni già connesse in fibra ottica;  

4. Capacità di tenere sotto controllo la città attraverso la sensoristica e le centrali di controllo urbano (traffico, sicurezza), elementi indispensabili per monitorare in tempo reale i flussi di spostamento dei cittadini, prevenire le situazioni di congestionamento e regolare tempi e orari di spostamento dei cittadini evitando i picchi degli orari di punta; 

5. Servizi pubblici interamente digitalizzati, che permettono la continuità di erogazione dei servizi evitando l’affollamento agli sportelli;  

6. Elevata capacità di engagement digitale dei cittadini (comunicazione con app e social network), perché garantisce maggiormente che le app di tracciamento vengano scaricate dalla maggioranza dei cittadini, più abituati ad interagire con la PA attraverso gli strumenti digitali.  

Le città che hanno le infrastrutture più resilienti e le tecnologie più avanzate, sono pronte più di altre a ripartire. Lo Smart City Index di EY misura da anni molti indicatori di questi fenomeni (che sono raggruppati sotto la categoria della “resilienza”), ed è quindi in grado di valutare il livello di “readiness” delle città italiane alla ripartenza. 

I diversi percorsi delle città per la fase 2 
Allo stato attuale del dibattito il tema della differenziazione geografica della fase 2 è in corso di approfondimento. Le condizioni per la riapertura dipendono da fattori sanitari, economici e sociali. È però indubbio che le città hanno situazioni e prospettive molto diverse, il che rende evidente che trarranno dalla ripartenza vantaggi diversificati: una città con un livello di contagio più elevato potrebbe essere costretta a dover mantenere più rigorosamente il distanziamento sociale rispetto ad un’altra che ha meno contagi e che può consentire ai cittadini una maggiore libertà di movimento, con meno ripercussioni in termini di nuove ondate di contagi. E se questa città ha un sistema di mobilità più capiente e più flessibile, se il suo sistema di logistica urbana è più avanzato, se ha più fibra ottica nelle abitazioni e magari il 5G è già partito, ecco che potrà permettersi ancora più libertà di azione, perché i suoi cittadini potranno ad esempio fare più agevolmente smart working e didattica a distanza, avere più facilmente la spesa a domicilio ed uscire solo quando è strettamente necessario; se invece non hanno banda sufficiente e non riescono a lavorare efficacemente da casa, saranno costretti ad andare più spesso in ufficio ed aumentare così i rischi di assembramenti. Le città del Nord, generalmente più mature nella gestione dei fenomeni sopra descritti, e quindi dotate di più leve, sono in teoria più avvantaggiate nella ripartenza, tuttavia, come visto in precedenza, partono da una situazione di contagio molto più elevato e saranno quindi costrette ad una ripartenza più cauta.