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La sharing mobility in Italia

24 novembre 2016
Successo in Italia per la sharing mobility. Questo il verdetto del primo rapporto sulla sharing mobility che offre una panoramica completa della situazione italiana. Un lavoro nato grazie all’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
La mobilità condivisa è in costante crescita ed evoluzione. In Italia i servizi che hanno avuto maggiore diffusione sono il Bikesharing, il Carsharing ma anche car pooling, scooter sharing, bus sharing e park sharing, oltre alle App che in un’unica piattaforma permettono di prenotare e acquistare tutta la sharing mobility oggi a disposizione nelle città italiane. Questo successo è confermato anche dai numeri che negli ultimi anni sono lievitati per arrivare ad oltre 13.000 biciclette offerte in bikesharing in 200 Comuni e 5.764 auto in carsharing per 700.000 utenti nelle due formule free floating (l’auto che si preleva e lascia ovunque) e station based (si preleva e lascia in appositi spazi).La prima Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, nato da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e composto da più di 50 membri fra cui tutti gli operatori di sharing, in collaborazione con il Comune di Roma, ha fatto il punto sullo stato dell’arte della sharing mobility italiana e ha presentato il Primo Rapporto Nazionale sulla sharing mobility che offre una panoramica completa sulla mobilità condivisa in Italia e mette sotto la lente di ingrandimento le best practice e le storie di successo. Ecco una sintesi:

Bike sharing – L’Italia con più di 200 comuni ed altri enti territoriali in cui è attivo il bikesharing e 13.770 bici condivise, è il paese europeo in cui la diffusione, in termini di numero di servizi attivi, è più alta. In Italia la parte del leone per il Bikesharing la fa il Nord con il 64% dei servizi e l’81% delle bici condivise, contro il 14% del Centro e il 22% del Meridione.

Car sharing – Circa 700.000 iscritti, 5.764 veicoli e 29 città interessate. Il numero di veicoli condivisi globalmente in Italia tra il 2013 e il 2015 è quadruplicato, mentre il numero degli iscritti e dei noleggi è cresciuto rispettivamente di dodici e trenta volte. Tutte le 12 città italiane con popolazione maggiore di 250.000 abitanti dispongono di almeno un servizio di Carsharing.

Carpooling- Si tratta di un servizio che consente di condividere con altre persone uno spostamento in automobile prestabilito (potremmo considerarlo un discendente tecnologico dell’autostop). L’operatore che domina il mercato italiano ad oggi è il servizio extraurbano di BlaBlaCar con più di 20.000.000 di utenti nel mondo. Il car pooling è in rapida crescita e, grazie alle app, promette di esplodere nei prossimi anni.

Il Caso Milano- Milano è la città italiana più avanzata sul fronte della mobilità condivisa e sta alla pari con le maggiori capitali europee. Il contesto milanese è estremamente favorevole per lo sviluppo della Sharing mobility sia per le caratteristiche socio-demografiche dei suoi residenti sia perché l’Amministrazione ha investito decisamente sul trasporto pubblico, la mobilità ciclo-pedonale e intrapreso con decisione tutte le misure a disposizione per scoraggiare l’uso dell’auto di proprietà nelle aree centrali della città.

Sostenibilità- Riduzione delle percorrenze con veicoli privati tra il 16% e 20%, riduzione conseguente delle emissioni di CO2, riduzione del numero di auto di proprietà tra il 10 e il 40% per chi sceglie Carsharing e circa il 50% degli utenti di Bikesharing che passa dal volante al manubrio. La mobilità condivisa fa bene all’ ambiente e al traffico.