HOME   ▸   NEWS   ▸  

Italia al quarto posto in Europa per la riduzione del carbonio

24 maggio 2021
A poco più di un anno dall'inizio del primo lockdown dovuto al Covid-19, Wärtsilä ha pubblicato una scheda di valutazione che classifica le riduzioni di carbonio nella generazione di elettricità dei 10 principali Paesi europei dall'inizio dei blocchi nazionali.
Nelle 10 maggiori economie europee, le emissioni sono diminuite del 7% (da 36,7MtCO2 a 489,1Mt) dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021, ovvero più delle emissioni combinate di Austria e Spagna nello stesso periodo. L'impatto della pandemia, insieme all'eliminazione graduale del carbone in alcuni mercati europei, ha accelerato il ritmo della transizione del sistema elettrico in tutto il continente, con la quota di energie rinnovabili che ha raggiunto livelli che non erano previsti per i prossimi 10 anni.
La scheda di valutazione di Wärtsilä mette in evidenza quali sono i Paesi leader e, di contro, quali sono meno efficienti in tutto il continente. In generale, i dati del Wärtsilä Energy Transition Lab mostrano una significativa disparità tra le potenze europee in termini di riduzione delle emissioni di CO2 nella generazione di elettricità nell'ultimo anno.

I dati italiani
● Con un taglio delle emissioni del 7,8% (da 6,2MtCO2 a 72,9Mt) rispetto al 2019, l’Italia è al quarto posto di questa classifica.
● In generale, i risultati italiani sono stati trainati da una minore domanda di energia elettrica (-4,8%) e da una maggiore quota di generazione rinnovabile (+ 2,5%).
● Se nella prima metà del 2020 la produzione di carbone per la generazione elettrica è diminuita del 19,3%, anche la produzione di gas è calata (-12,6%), per poi vedere la curva ricrescere nella seconda metà dell’anno (+3,6%). (Tuttavia, il gas ha emissioni di CO2 inferiori rispetto al carbone).
● La produzione da fonti rinnovabili è aumentata sia in numero relativo che assoluto (% della generazione totale: + 2,7%; generazione assoluta in TWh: + 1%)
● Cambia così l'equilibrio del mix elettrico italiano: le rinnovabili rappresentano una quota maggiore, mentre i combustibili fossili (soprattutto il carbone) rappresentano una quota minore rispetto al passato.

Anette Danielsson, Financial Analyst Wärtsilä Energy, ha dichiarato: "Molti paesi in Europa avevano già annunciato programmi di eliminazione graduale del carbone, ma la pandemia ha dato una spinta importante a questo sviluppo: la riduzione della domanda di elettricità, i prezzi medi più bassi e la diminuzione dei prezzi del gas naturale hanno scongiurato le ragioni economiche che sono alla base della produzione di carbone, spingendolo fuori dal mix di generazione. Nel caso dell'Italia, la produzione di carbone per la produzione elettrica è calata del 17,5% nel 2020 rispetto al 2019, rappresentando solo il 7,6% della produzione totale. Questa è sicuramente la direzione giusta per il settore elettrico, considerando soprattutto gli importanti obiettivi di riduzione delle emissioni che l'Italia si è prefissata".