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Gruppo CAP presenta la nuova sede di via rimini

13 dicembre 2017
Concepito con i più alti standard di sostenibilità, l’headquarter dell’azienda pubblica sarà un luogo aperto alla città e al territorio. Un nuovo indirizzo che cambierà il quartiere, valorizzandolo.
Un’arca che fluttua sull’acqua, concepita secondo i più moderni sistemi di sostenibilità e risparmio energetico: sarà così il nuovo headquarter di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Un progetto che valorizza la natura pubblica e di servizio dell’azienda a favore della collettività. Tema d’ispirazione: l’acqua e l’interconnessione delle sue reti che danno forma a un edificio senza delimitazioni con l’affaccio su una piazza,pensato per essere un nuovo luogo pubblico aperto ai cittadini e al territorio, con l’ambizione di cambiare volto al quartiere, valorizzandolo. 

Il progetto è stato presentato il 5 dicembre a Palazzo Marino da Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, e dall’architetto Claudio Lucchin, ideatore del progetto. L’occasione è stata la seduta della Commissione Urbanistica del Comune di Milano, presieduta da Bruno Ceccarelli, alla presenza dei Consiglieri Comunali componenti della Commissione e i Tecnici del Comune.

“L’elemento simbolico dell’arca è particolarmente evidente nel progetto della nostra futura sede,afferma Alessandro Russo, capace di evocare solidità e sicurezza, valori che rappresentano l’azienda. Portiamo ogni anno ai cittadini circa 220 milioni di metri cubi di acqua, puntando su ricerca e innovazione del settore idrico. Volevamo una sede che raccontasse il nostro impegno quotidiano. Un ambiente di lavoro flessibile e sostenibile, ma al tempo stesso luogo di condivisione e aggregazione con la comunità dei residenti”.

L’oro blu, risorsa preziosa che Gruppo CAP tutela e governa, portandola nelle case di 2 milioni e mezzo di cittadini da quasi 90 anni, trova la giusta rappresentazione nello sviluppo di questo progetto: una vera e propria “piazza d’acqua”, su cui il nuovo building sembra galleggiare tenendosi saldamente in equilibrio.

“Abbiamo voluto ridare spazio alle persone con una piazza aperta alla collettività, per sottolinearne maggiormente la natura pubblica di Gruppo CAP, spiega Claudio Lucchin. La nuova sede di una società così particolare non può essere solo un buon edificio direzionale dall’elevata performance energetica, ma deve necessariamente alludere al valore sociale di questa attività. L’acqua è alla base della nostra idea progettuale, non solo perché l’edificio si rispecchia in una piazza d’acqua, ma perché sembra galleggiarvi sopra, sottolineando la caratteristica di questo elemento e, al contempo, dichiarando la complessità di gestione di questa importante risorsa”.

Caratterizzato da 11.250 m2 di superficie, distribuiti su 6 piani e suddivisa in ambienti diversi tra loro, lo spazio, capace di ospitare oltre 400 dipendenti, comprende open space, uffici, laboratori, una caffetteria, un auditorium per 200 persone aperto anche ai cittadini, un’esposizione museale e un asilo nido non esclusivamente aziendale. Una location come luogo di aggregazione, pensata anche per ospitare eventi e manifestazioni della città.

“Al di là della progettazione architettonica,prosegue Lucchin,  il proposito di evidenziare il valore sociale dell’azienda si concretizza in un accurato piano energetico, che si avvale delle innovazioni tecnologiche sul fronte della sostenibilità,facendone un modello di costruzione0 emissioni, 0 energia. Cosa che permetterà di ottenere il certificato Gold Leed, tra i più alti riconoscimenti sul fronte della certificazione green”. 

Il bando di concorso per il progetto è stato lanciato nel gennaio 2016,con l’obiettivo di riunire le diverse sedi del Gruppo, oggi situate rispettivamente in via Rimini a Milano e in via del Mulino ad Assago. Il nuovo progetto, che ha ricevuto a luglio 2017 l’autorizzazione paesistica da parte del Comune di Milano, mira a unificarle in un’unica struttura. A selezionare il progetto una commissione presieduta dall’ingegnere Piercarlo Anglese, direttore Area Tecnica della monoutility, e composta dall’architetto Alessandro Romeo e dall’ingegnere Corrado Pecora, in rappresentanza dei rispettivi Ordini di riferimento.  

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