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Entro il 2050 almeno metà Europa sarà alimentata dalle rinnovabili

4 ottobre 2016
La Commissione Europea ha pubblicato recentemente il documento “EU Reference Scenario 2016 – Energy, transport and GHG emissions – Trends to 2050”, in cui vengono presentati i possibili scenari di evoluzione europei al 2050 (con scadenze intermedie) nel settore dell’energia, dei trasporti e delle emissioni di gas climalteranti.
In sintesi, ecco quali sono le principali conclusioni:
  • Nonostante la previsione di una riduzione nella produzione europea di combustibili fossili, anche le importazioni nette si ridurranno e la dipendenza europea dalle importazioni vedrà solo un leggero incremento da qui al 2050. Ciò è dovuto in particolare alla più alta quota di energie rinnovabili e ai miglioramenti nell’efficienza energetica;
  • Il mix elettrico europeo cambierà in maniera consistente a favore delle rinnovabili. Il gas mantiene il ruolo attuale da qui al 2030, mentre ci sarà una riduzione nell’utilizzo degli altri combustibili fossili;
  • Ci saranno significativi incrementi in termini di efficienza energetica, guidati soprattutto dalle politiche dedicate fino al 2020, e dagli andamenti di mercato e tecnologici dal 2020 in poi. Continuerà inoltre il disaccoppiamento tra crescita economica e domanda energetica primaria;
  • La decarbonizzazione del sistema energetico avanzerà, sebbene raggiungendo livelli minori dei target climatici di lungo termine (riduzione al 2050 dell’80÷95% delle emissioni di CO2 rispetto al 1990). Secondo il reference scenario le emissioni GHG complessive rispetto ai livelli del 1990 saranno del 26% minori al 2020, del 35% al 2030 e del 48% al 2050;

Il mix elettrico europeo evolverà considerevolmente a favore delle rinnovabili. Fino al 2020, questo accadrà a discapito del gas, a causa delle politiche europee per lo sviluppo delle RES (Renewable Energy Sources), dei prezzi del carbone decisamente più bassi di quelli del gas e dei bassi prezzi della CO2 che non agevolano la sostituzione del carbone con il gas. Dopo il 2020, invece, il cambimaneto è caratterizzato da un ulteriore incremento delle RES, ma stavolta accompagnato da un maggiore shift da carbone a gas, guidato principalmente dall’incremento dei prezzi della CO2.

La quota di combustibili fossili solidi (compreso il carbone) nella generazione elettrica vedrà quindi una significativa riduzione (che non avverrà però prima del 2020) fino ad arrivare intorno al 15% nel 2030 e al 5% al 2050.

Le fonti solare ed eolico raggiungeranno circa il 19% dell’energia elettrica netta generata nel 2020, il 25% nel 2030 ed il 36% nel 2050, dimostrando così il crescente bisogno di risorse flessibili nel sistema. L’eolico onshore darà il contributo produttivo maggiore, ma anche il fotovoltaico e le biomasse incrementeranno la produzione. Le generazioni da fonte idroelettrica e geotermica rimarranno invece intorno al livello attuale. La quota di energia da fonte nucleare diminuirà gradualmente nel tempo dal 27% del 2015 al 22% nel 2030, nonostante alcune nuove costruzioni ed interventi di estensione della vita utile di impianti esistenti. (ASSOELETTRICA)