Lo dicono tutti i sondaggi e le previsioni: la sostenibilità è al centro delle urgenze e di ogni strategia futura, per la società e le imprese, a livello globale. A Ecomondo 2024, l’evento internazionale dedicato alla green e circular economy organizzato da Italian Exhibition Group e tenutosi dal 4 al 7 novembre alla Fiera di Rimini, questa affermazione si è tradotta in una edizione con numeri da record.
+5% le presenze totali rispetto all’edizione precedente (e +4% quelle estere), 1.620 brand espositori che hanno occupato 166.000 mq nel quartiere fieristico, ampliato con due nuovi padiglioni per rispondere ad una domanda crescente di presenza da parte delle aziende (+10% di espositori rispetto al 2023).
Un luogo di incontro per l’innovazione tecnologica delle imprese, il mondo della ricerca, professionisti del settore e delegazioni internazionali che hanno partecipato agli oltre 200 convegni e workshop in programma, accessibili anche online grazie alla piattaforma b2b GreentechInsights. Mentre i giornalisti accreditati da ogni parte del mondo hanno toccato quota 650 e messo la fiera e Rimini al centro dei riflettori internazionali.
Healthy Cities: ripensare le città per la salute dei cittadini
Si è svolta la seconda sessione sul tema Healty Cities con focus sulla rigenerazione urbana in chiave salute e sostenibilità, organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo. L'evento ha messo in luce come gli agglomerati urbani, che ospitano il 55% della popolazione mondiale su appena il 3% della superficie terrestre, siano responsabili del 75% delle emissioni di CO2 e consumino il 70% dell'energia e il 75% delle risorse naturali globali.
Esplorati i nuovi modelli di governance per la salute urbana (health city management) e le reti di città impegnate nella promozione della qualità della vita. Particolare attenzione è stata dedicata alla forestazione e rigenerazione urbana per la mitigazione climatica, alle food policy e al (re)farming urbano, e al miglioramento della qualità dell'aria sia indoor che outdoor. Tra i progetti presentati, significative le esperienze dei "Parchi della salute" di Pesaro e Pavia, la strategia di forestazione urbana di Mantova e iniziative innovative come il Melpignano Food Lab.
Misurare la circolarità: nuovi standard per prodotti e servizi
Il workshop organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, la Scuola Superiore Sant'Anna ed ENEA ha affrontato il tema sempre più cruciale della misurazione dell'economia circolare. L'evento ha esaminato l'evoluzione degli strumenti di misurazione della circolarità, con particolare attenzione ai metodi e ai processi per valutare prodotti e servizi attraverso approcci innovativi di check-up e indicatori LCA.
La sessione, presieduta da Marco Frey della Scuola Superiore Sant'Anna e Claudia Brunori di ENEA, ha offerto una panoramica delle iniziative internazionali, partendo dagli standard UNI-ISO fino alle più recenti indicazioni della Commissione Europea. Di particolare interesse l'intervento di Serenella Sala della Commissione Europea e l'analisi di Fabio Iraldo sulle metodologie di misurazione della circolarità dei prodotti.
Il convegno ha visto anche la partecipazione di importanti realtà industriali come Electrolux, ENI, Itelyum e NEXTCHEM.
“Nella misurazione della circolarità stiamo vivendo un’evoluzione che dalla volontarietà sta procedendo verso l’obbligatorietà attraverso norme standardizzate” Queste le parole di Marco Frey durante l’apertura dei lavori. “Stiamo assistendo ad un cambio di paradigma che parte dal design e dalla progettazione, e non più il rifiuto posto in una prospettiva di riciclo. Per passare da un modello lineare da uno circolare bisogna ragionare in primis in termini di temporalità, un ribaltamento rispetto a modelli di business di meno di un secolo fa.”
Infrastrutture idriche: il punto sui commissariamenti straordinari
Il convegno, organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, ha fatto il punto sulle attività dei Commissari straordinari di Governo per le infrastrutture, le risorse e i servizi idrici. L'evento ha evidenziato come il potenziamento e il completamento delle infrastrutture idriche siano diventati sempre più urgenti, sia per l'attuazione delle direttive europee sia per far fronte alle emergenze indotte dai cambiamenti climatici.
La sessione, presieduta da esperti del settore tra cui Alessandro Bratti dell'Autorità di Distretto del Bacino del Po e Francesco Fatone dell'Università Politecnica delle Marche e responsabile del CTS per l’area water, ha visto gli interventi dei diversi Commissari straordinari. Particolare attenzione è stata dedicata alle attività del Commissario unico per la depurazione, con focus specifici sugli interventi in Sicilia, Calabria e Campania, e alle azioni del Commissario per la siccità. Di particolare interesse la presentazione dei progetti relativi alle grandi dighe ancora incompiute, come quella di Campolattaro in Campania e Pietrarossa in Sicilia, opere strategiche per l'accumulo pluriennale della risorsa idrica.