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Depurazione acque nella Valle del Chiampo

16 ottobre 2015
Il delicato processo di depurazione delle acque che Acque del Chiampo deve affrontare, trova nei prodotti Mitsubishi Electric una soluzione con performance elevate e un alto grado di affidabilità e durata.
Il Consorzio F.I.C. (Consorzio Fognatura Industriale) viene costituito nel 1974 con il compito di gestire lo smaltimento dei reflui prodotti nell’ambito del comprensorio conciario della Valle del Chiampo attraverso un sistema centralizzato di depurazione. Il Consorzio ha svolto per anni il compito assegnato, allargando le sue conoscenze e competenze su molti problemi ambientali correlati al suo settore d’intervento. Con l’inizio del nuovo millennio, il Consorzio ha cambiato nome e organizzazione e ha allargato i propri compiti, diventando Acque del Chiampo S.p.a., ente gestore dell’ATO «Valle del Chiampo». Acque del Chiampo S.p.a. è una società che si occupa in modo centralizzato e a 360 gradi dei servizi di acquedotto, fognature, depurazione e smaltimento fanghi in discarica. Dal 1 gennaio 2009, Acque del Chiampo e Mbs hanno costituto una realtà unica per la gestione del servizio idrico in 10 comuni del territorio dell’ovest vicentino aggregando i comuni di Montecchio Maggiore, Brendola e Lonigo. Questi vanno ad aggiungersi al territorio dei comuni di Arzignano, Altissimo, Chiampo, Montorso Vicentino, Crespadoro, Nogarole Vicentino e San Pietro Mussolino, già di competenza dell’Azienda arzignanese. Quest’accorpamento ha permesso di fornire ai cittadini un servizio sempre più all’avanguardia, riducendo i costi globali di gestione degli impianti. La società tratta circa 30.000 m3 di acqua ogni giorno che arrivano dalle 130 concerie della zona che scaricano in un collettore di polietilene lungo circa 40 Km, e dagli scarichi delle abitazioni, circa 40.000 abitanti, oltre agli scarichi di altre industrie minori che vengono convogliati in una fognatura differente ma che arrivano comunque nel depuratore. In particolare le acque che arrivano dalle concerie sono caratterizzate da parametri particolari anche dal punto di vista chimico proprio per il tipo di lavorazione delle pelli: trasformare un materiale putriscibile in non putribscibile e poi trasformare quest’ultimo in un prodotto commercializzabile comporta ad esempio l’utilizzo di cloruro di sodio, il semplice sale da cucina, impossibile da eliminare dall’acqua e difficile da lavorare dal depuratore. Oppure il solfuro, utilizzato a tonnellate, che serve per depilare le pelli; o i sali di cromo che rendono non putriscibile la pelle o tutti i prodotti utilizzati per colorare, ingrassare, ammorbidire, impermeabilizzare la pelle. Insomma quello che finisce nelle acque è una grossa quantità di sostanza organica aggiunta a un’elevata concentrazione di reagenti chimici: tutte sostanze che ‘litigano’ con il processo di depurazione che in Acque del Chiampo è di tipo biologico. Lo stesso vale per le acque civili, anch’esse caratterizzate da elevate concentrazioni di cromo e solfuro contenute normalmente nei liquami.

Il problema
Nello specifico l’impianto tratta circa 8 milioni di m3 di acqua di conceria su una linea di fognatura e depurazione dedicata e circa 4 o 5 milioni e mezzo di acqua civile, a seconda di quanto è piovoso l’anno. Ogni metro cubo di acqua, poi, che entra dalla linea industriale porta con sé circa 2-2,5 kg di fango. Ecco perché l’impianto è diviso in tre linee: una che prevede il trattamento dei liquami industriali, una per il trattamento dei liquami civili e una linea di trattamento fanghi, la più importante ma anche più problematica. Per questo Acque del Chiampo ha chiesto l’aiuto di Mitsubishi Electric per risolvere un problema impegnativo. La depurazione delle acque comporta la trasformazione di inquinanti in gas come anidride carbonica, vapore acqueo e azoto, che finiscono nell’aria così si ottiene un’acqua secondo i limiti di legge; e una quantità di materiale costituito da fango presente nelle acque delle concerie e fango ottenuto dall’impianto biologico pieno di microorganismi che viene convogliata nella linea fango. Questo materiale viene raccolto in due vasche coperte con trattamento odori, gli ispessitori, passa poi a un sistema di disidratazione, filtropresse, nelle quali il fango liquido viene pompato e diviso dall’acqua. Oltre alle filtropresse Acque di Chiampo utilizza anche delle centrifughe per dividere l’acqua dal fango. Da qui il fango viene trasportato attraverso nastri, coclee, redler in due silo di 100 m3 cadauno, una specie di polmone nei quali staziona prima della fase dell’essiccamento con aria calda per raggiungere una consistenza terrosa. Questi serbatoi/ polmone proprio perché non contengono un liquido ma un solido, sono dotati di un sistema di raschiamento che serve a non far attaccare il fango alle pareti e una serie di coclee per estrarlo. Le coclee devono avere una certa capacità di potenza, di spunto, devono avere la forza giusta per portare fuori il fango che pesa sopra di loro poiché i silo sono alti 15/17 metri. Quindi sopra le coclee c’è una colonna di fango e quando essa parte deve avere un certo spunto per riuscire ad estrarre il fango e deve anche avere una certa regolazione per alimentare i nastri trasportatori a seconda della richiesta dell’impianto. Su queste coclee era stato istallato un sistema oleodinamico di regolazione della velocità e del movimento così da non avere il problema dello spunto perché con il sistema oleodinamico si aumenta la pressione e si riesce ad avere una grande potenza. Ma questo sistema oleodinamico risultava sofferente iniziando col tempo a deteriorarsi e a richiedere sempre più spesso interventi di manutenzione compromettendo così la produttività dell’impianto.

La soluzione
L’azienda così ha cominciato a guardarsi intorno analizzando le varie opportunità che forniva il mercato fino ad arrivare a sperimentare gli inverter Mitsubishi Electric. Di fatto si sono resi conto degli enormi vantaggi: primo fra tutti avere un sistema in cui la regolazione è visibile a quadro. Ma non solo in quanto i variatori oleodinamici si guastavano e avevano un costo di riparazione o di acquisto parecchio superiore al costo di un inverter. Quindi è stato deciso di sostituire i variatori oleodinamici con gli inverter anche per migliorare la situazione dal punto di vista energetico. Con Mitsubishi Electric è stata cercata la modalità corretta di sostituzione dei variatori oleodinamici. Sono state fatte delle prove su una coclea e tutta una serie di misure e calcoli per capire quale fosse il prodotto migliore che, non era nemmeno a catalogo e Mitsubishi Electric lo ha realizzato secondo le esigenze del cliente. Da quella applicazione, sono state poi utilizzati gli inverter anche sulle altre tre coclee del reparto essiccamento e l’anno scorso sono stati installati sulle coclee sotto i silo di stoccaggio fanghi sempre nella logica di sostituire i variatori oleodinamici. I prodotti Mitsubishe Electric hanno garantito a Acque del Chiampo performance elevate e un alto grado di affidabilità e durata in condizioni molto più simili al settore petrolchimico che al semplice industriale.  

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