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CLS, Innovazione in Movimento

12 dicembre 2017
Michele Calabrese, Responsabile Marketing e Prodotto di CLS, in un’intervista in occasione della Fiera Ecomondo, ha delineato la mission aziendale e ci ha permesso di conoscere, anche tecnicamente, le ultime novità di prodotto proposte.
R: Ci traccia un breve profilo di CLS?

MC: “CLS è un’azienda specializzata nella fornitura di soluzioni per la movimentazione dei materiali e della logistica, parte del gruppo CGT (Compagnia Grandi Trattori), CLS è una società che opera a livello nazionale e che nasce, ormai 60 anni fa, per offrire servizi legati ai carrelli elevatori”. Nel 2004 CLS ha iniziato ad operare autonomamente, dando vita a numerose novità che l’hanno portata ad espandersi anche nel mercato del Sud Italia. Il 2008 si può dire essere stato l’anno della svolta. “Fino a quel momento eravamo unicamente rivenditori CAT (produttrice di veicoli e macchinari per costruzione ed estrazione), ma da quell’anno abbiamo ampliato la nostra offerta merceologica commerciando i sistemi di trasporto per porti, interporti ed industria costruiti dalla tedesca MAFI. Per il sud Italia, sempre in questi anni, siamo diventati rivenditori Ormic, azienda che abbiamo acquisito nel 2014 e che, grazie ai loro tecnici, ci ha permesso di ampliare la nostra esperienza nell’ambito delle presse per il compattamento di imballaggi multimateriale. In seguito, CLS diviene il distributore sul territorio nazionale del marchio HSM, importante costruttore tedesco di presse per imballaggi ad altissima capacità produttiva, un’operazione che ci ha convinto partecipare in maniera più attiva a Ecomondo”. 


R: Focalizziamoci dunque sulla linea HSM?

MC: “Le nostre macchine hanno delle caratteristiche molto interessanti. Compattano il materiale recuperato, che sia questo cartaceo o plastico, in balle che verranno inviate a forme di recupero secondario come il riciclo oppure per la produzione di energia.
La balla esposta nel nostro stand è stata prodotta a Battipaglia dalla Nappi Sud, con una nostra pressa, ed è l’unica del suo formato a produrre balle di questo peso specifico, circa 507 kg al m³ e un peso complessivo di 920 kg che riescono a saturare in volume e in peso il bilico di un tir da 13,65 m.
È una caratteristica da non sottovalutare perché compatta la materia quanto serve per poter caricare il bilico senza lasciare spazi vuoti e soprattutto riuscendo a rimanere sotto le 27 tonnellate di carico consentite dalla legge, a differenza di molte altre presse che compattano troppo inficiando l’ottimizzazione dei pesi sugli assi, compromettendone la stabilità e l’usura”.

“La pressa ha tutta una serie si specifiche atte a ottenere questi risultati. Per esempio, viene dotata di un sistema di perforazione delle bottiglie posto in cima alla tramoggia che utilizza questa tecnica per ottimizzare il pressaggio.
Sono le uniche macchine con motori idraulici con controllo in frequenza che consentono di utilizzare solo l’energia che serve a compattare, variando la velocità di esecuzione, in base alle caratteristiche del materiale in quel momento, senza disperdere energia inutile. Infatti è grazie a questo sistema che si arriva a risparmi di energia anche del 40%, argomento che è molto sentito dai clienti, soprattutto sulle macchine grosse”.
“Sono le uniche ad avere dei micro sensori laser che spostano al millimetro il piano pressante ottimizzando notevolmente i tempi di esecuzione. Questa tecnologia dà la possibilità di modificare efficientemente alcuni parametri secondo le esigenze del cliente. 
Molti produttori puntano tutto sulla spinta nominale, parametro al quale noi non diamo molta importanza, perché è una specifica che ogni macchina ha, tuttavia non tutte riescono a tenere una produzione tonnellate/ora ottimale come le nostre. La capacità di spinta è una prova di forza ma non serve a nulla senza ottimizzazione”.


R: Quanto conta, per la vostra azienda, l’assistenza?

MC: “Gran parte del nostro lavoro è nel servizio al cliente perché assieme alla vendita viene fornita l’assistenza tecnica che, per noi, gioca un ruolo fondamentale. Le macchine devono continuare a funzionare e noi abbiamo il dovere di offrire un servizio che riduca i fermo macchina indesiderati.
È per questo che abbiamo creato l’Assistenza 4.0., con la quale offriamo la possibilità ai clienti di personalizzare quasi al dettaglio i contratti di manutenzione sfruttando la manutenzione predittiva. Proprio legato a questo tema abbiamo appena concluso la creazione di sistemi di telemetria generali che si affiancheranno all’assistenza 4.0. grazie ai quali saremo in grado, leggendo i valori captati dai sensori e spediti al sistema di lettura centralizzato della nostra azienda, di intervenire in tempi brevissimi. Ovviamente questa assistenza è focalizzata e basata sulle esigenze del cliente che potrà anche spedirci fogli di lavoro direttamente via e-mail e inoltre, avrà la possibilità di avere un proprio profilo di archiviazione file e dati”.


R: Per quanto riguarda la sicurezza, che tecnologie porta CLS?

MC: “Un altro aspetto che per noi è fondamentale è la sicurezza.
In un ambiente dove ci sono macchinari in costante movimento con operai molto vicini ad essi, possono presentarsi situazioni spiacevoli. Immaginatevi per esempio gli operai che lavorano alla buca e che stanno quindi spingendo il materiale sul nastro che conduce alla pressa, potrebbe capitare che l’operaio si possa sentire male e possa cadere nella buca tra i rifiuti. La nostra soluzione è dotare tutti gli operai di piccoli stransponder, tipo telepass per capirci, che trovandosi nelle vicinanze degli specifici rilevatori posti in vari punti del nastro o dei macchinari, bloccano il flusso permettendo di salvare l’operaio. Possono anche essere usati come sensori anti collisione con l’ausilio di antenne specifiche e segnali acustici che allertano l’operatore in caso di pericolo. Tutta questa sensibilità è dovuta all’aumento delle morti bianche che si attestano intorno alle 1000 unità annue, senza contare le migliaia di persone che hanno incidenti più o meno debilitanti. 
In particolare il sistema anticollisioni si chiama Blaxtair, un dispositivo completamente passivo, in grado di identificare all’interno del suo campo visivo le figure umane. Lavora su due soglie di allarme: uno che riconosce e valuta la distanza da un qualsiasi ostacolo grazie alla visione stereoscopica e l’altro che riconosce appunto la figura umana con una scansione a fotogramma ogni 300 millisecondi. Vi assicuro che è impressionante la capacità di questa macchina.
Siamo molto orgogliosi di questi prodotti perché sono CLS e rappresentano l’innovazione”.

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