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Bottiglie biodegradabili

13 settembre 2019
Sant’Anna propone la prima bottiglia al mondo biodegradabile. È stata sviluppata dopo una lunga attività di ricerca per creare una tecnologia in grado di ricavare la plastica da materiale vegetale. Oggi Sant’Anna Bio Bottle da 1,5 litri e da 1 litro è la prima e unica linea di bottiglie compostabili presente in Italia.
L’Itali è il Paese che consuma più acqua in bottiglia al mondo. Inoltre l’Unione Europea ha messo al bando ogni plastica usa-e-getta a partire dal 2021 e ha stabilito che entro il 2025 il 90 per cento delle bottiglie dovrà essere ottenuto da plastica riciclata. Queste sono alcune delle motivazioni che hanno spinto Acqua Sant’Anna a intraprendere questo progetto.
Questa tecnologia è stata sviluppata da un’azienda statunitense, la Natureworks, che ha creato la prima plastica prodotta interamente da risorse vegetali. Sant’Anna l’ha ripresa e sviluppata, ed ora sono gli unici al mondo a distribuire almeno una parte della loro acqua in bio-bottiglie. Ci sono voluti cinque anni di studi per riuscire a creare la prima bottiglia, trasparente, che potesse contenere acqua potabile.
Questa plastica viene ricavata dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nelle piante, in questo modo si ottiene un liquido trasparente, l’acido lattico. Attraverso un processo complesso, e segreto, l’acido lattico è trasformato in plastica, e poi lavorata per dargli la forma della bottiglia.
La peculiarità di questa plastica è di essere biodegradabile, essendo derivata da fibre vegetali con il passare del tempo quindi si degrada fino a scomparire. In condizioni normali servono diversi mesi perché il processo avvenga, tuttavia a determinate condizioni di calore e umidità però il processo si velocizza.
Inoltre per realizzare una bottiglia in biolastica si stima un risparmio dal 30 fino al 70 per cento dell’energia elettrica. D’altro lato la sua diffusione è ancora ostacolata dal suo costo. Le bio-bottiglie sono più care: almeno il quadruplo rispetto a quelle di vetro. Bere acqua in bottiglia biodegradabile costa il 30 per cento in più rispetto a quella in confezione classica. Tuttavia col passare del tempo e con la loro diffusione il costo potrebbe scendere.