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Assegnati i premi Top Utility

20 febbraio 2020
Il settore italiano delle utility vive una fase di grande rinnovamento e si conferma perno dell’economia italiana, anche sulla spinta degli investimenti, che superano i 6,6 miliardi di euro (+18,7% nel 2018). In futuro tutte le imprese di servizi pubblici saranno chiamate ad affrontare questioni centrali, come l’innovazione e la sostenibilità, o a misurarsi con temi nuovi, come mobilità e inclusione sociale.
Sono alcune delle principali evidenze dell’ottava edizione del rapporto Top Utility, presentato a Milano dal Ceo di Althesys Alessandro Marangoni. Come ogni anno, il report traccia il quadro delle maggiori 100 utility pubbliche e private nei settori gas, luce, acqua e rifiuti, e approfondisce i diversi aspetti delle attività svolte: economici, ambientali, di customer care, tecnologici e di Corporate Social Responsibility. Un’edizione con molte novità tanto nello studio, che dedica particolare attenzione alla mobilità sostenibile e alla diversity, quanto nelle utility premiate, con diversi volti nuovi accanto a realtà ben note.

Le eccellenze dei servizi pubblici locali
Sono stati assegnati gli attesi premi alle eccellenze italiane del settore. La migliore in assoluto è MM-Metropolitana Milanese (in finale con A2A, Gruppo CAP, Publiacqua e Savno); prima per Sostenibilità è Acea (finalista con A2A, Estra, Gruppo CAP e Iren); per la Comunicazione si è distinta la veneta Etra (con A2A, Acque spa, Aimag, Gruppo CAP), per RSE Ricerca e Innovazione Enel (con A2A, Acea, Gruppo CAP e Iren). Nella categoria Consumatori e Territorio, sale sul podio il piemontese Gruppo Egea (in lizza con Acqualatina, Gruppo CAP, Hera e MM), per le Performance Operative la friulana Ambiente Servizi (le altre aziende in cima alla classifica sono A2A, Contarina, Estra e Gruppo Sgr). Per la nuova Categoria Diversity ha vinto Iren (nella cinquina con A2A, Acea, Gruppo CAP, Hera). Il premio Top Utility è promosso da Althesys in collaborazione con Crif, Engineering, RSE, Utilitalia.

Identikit del settore

Le cento maggiori utility italiane hanno generato nel 2018 un valore della produzione di 114 miliardi, pari al 6,5% del PIL, un dato in aumento del 2,8% rispetto al 2017. Il settore continua a essere frammentato tra pochi grandi operatori (sono 11 quelli che superano il miliardo di fatturato) e molti medio-piccoli (oltre la metà sono sotto i 100 milioni). Nonostante le periodiche discussioni sulla privatizzazione dei servizi, il rapporto ricorda che la maggior parte delle utility (62%) sono a capitale completamente pubblico e solo il 4% private. Le 100 maggiori utility hanno un peso centrale nei servizi pubblici: coprono quasi il 75% delle vendite di energia elettrica in Italia, oltre il 60% del gas venduto, il 41% dei rifiuti urbani raccolti e il 70% dell’acqua distribuita.

Economics & performance

Il 2018 è stato un anno di buoni risultati: le multiutility e le monoutility idriche hanno chiuso con un aumento dei ricavi del 7,4% e del 2,3%. Le utility elettriche sono cresciute dell’1,4% rispetto al 2017, quelle del gas del 12,7%. In controtendenza le monoutility dei rifiuti, in calo dell’1,4%. Tuttavia - segnala il report - il settore dei rifiuti registra un notevole progresso nei servizi, ad esempio con la raccolta differenziata che tocca il 65%, superando la media nazionale, pari al 58,1%, e registrando i valori più alti del triennio 2016-2018. Anche il servizio idrico integrato vede la maggior parte degli indicatori in miglioramento: apprezzabile, in particolare, la riduzione delle perdite reali nelle reti, che calano al 29%. Bene anche la distribuzione del gas, con maggiori controlli sulla rete e rispetto degli standard. Nel settore dell’energia elettrica i risultati, che anche in questo caso erano già molto buoni, restano stabili.

Smart mobility

Cresce anche l’impegno delle Top 100 nello sviluppo di progetti sulla mobilità sostenibile nelle città. Aumentano le iniziative di smart mobility, con il 25,5% delle aziende che ha dichiarato di averne allo studio o in corso di realizzazione e il 21,3% che ne ha già alcune operative. Una utility su due (il 48,9%) svilupperà nuovi progetti per le infrastrutture e il 34% ne ha già attivi. Le Top 100 hanno installato ad oggi 12.000 punti di ricarica elettrica pubblica e nei prossimi tre anni ne sono previsti oltre 30.000.