Come impatterà il pacchetto sull’Economia Circolare sulla responsabilità estesa dei produttori di AEE e di pile? Quali azioni metteranno in atto questi attori per favorire gli obiettivi di raccolta futuri?
In occasione della partecipazione a Ecomondo, la manifestazione di riferimento in Italia per l’ambiente e l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare svoltasi a Rimini dal 5 all’8 novembre, nella giornata di giovedì 7 il Centro di Coordinamento RAEE insieme al Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori - consorzio con il quale il CdC RAEE ha partecipato all’evento fieristico con un unico stand - hanno organizzato il workshop dal titolo “La responsabilità estesa dei produttori” dedicato alla gestione del fine vita delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, e delle pile e accumulatori.
Nel corso del workshop sono stati affrontati due temi: da una parte il ruolo dei produtto-ri di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e di pile in seguito alla pubblica-zione in Gazzetta Ufficiale della legge di delegazione europea del 4 ottobre 2019, n.117, per il recepimento del cosiddetto pacchetto sull’Economia Circolare che dovrà essere adottato in Italia entro il 5 luglio 2020; dall’altra gli obiettivi di raccolta europei per i prossimi anni.
EPR. La responsabilità estesa del produttore
Ai partecipanti è stato chiesto di evidenziare le luci e le possibili ombre della nuova diretti-va rifiuti in fatto di responsabilità estesa del produttore. Tutti sono stati concordi nel ricono-scere che la nuova norma non introduce delle novità, ma costituisce un’occasione per l’implementazione delle vigenti direttive, rafforzando ed estendendo il concetto di EPR in una logica di efficientamento e miglioramento gestionale ed economico del sistema attualmente esistente. La direttiva, in particolare, pone l’accento e individua in maniera puntuale la responsabilità estesa del produttore per quanto riguarda la progettazione eco-compatibile dei prodotti, gli aspetti legati alla gestione del fine vita e quelli econo-mici legati alla prestazione di tali servizi.
“Sarebbe un errore interpretare la nuova direttiva rifiuti in termini di mero ed esclusivo ag-gravio di responsabilità per i produttori di AEE e pile e accumulatori, che hanno impostato da più di un decennio sistemi di gestione di tali prodotti a fine vita ispirati ai criteri di EPR, ora estesi in maniera più chiara soprattutto ad altri settori industriali” ha evidenziato Filo-mena D’Arcangelo di ANIE Federazione. “Come tutte le direttive, anche la nuova direttiva rifiuti, che ingloba il principio dell’EPR, nasce con l’obiettivo di migliorare e rendere più efficienti i sistemi di gestione dei rifiuti esistenti, certamente dettaglia meglio le responsabi-lità in capo ai produttori, ma conferma anche gli obblighi in capo a tutti gli operatori di tali filiere. Pertanto, ciò su cui occorre riflettere è come tradurre l’implementazione nazionale del nuovo disposto comunitario in una concreta opportunità di maggiore efficienza ed effi-cacia per i sistemi coinvolti, nella consapevolezza che si otterranno risultati solo se vi sarà un impegno sinergico e di sistema”.
Per evidenziare ulteriormente la prospettiva di miglioramento alla base del nuovo pacchetto UE sull’Economia Circolare, la responsabile area ambiente e tecnico normativa di ANIE Federazione ha sottolineato che i principi che identificano l’Economia Circolare, come pure il criterio stesso dell’EPR, erano già adeguatamente inseriti nelle direttive europee RAEE e pile e accumulatori tuttora vigenti, tant’è che i due disposti comunitari non sono stati sostanzialmente modificati.
Target di raccolta futuri
Nel 2018 la raccolta di RAEE in Italia ha raggiunto il 42,84% a fronte di un obiettivo del 45%. A partire dal 1° gennaio 2019 l’innalzamento del target europeo al 65% e l’Open Scope, in pratica l’ampliamento della base di immesso, fanno supporre che il gap per conseguire questo risultato diventi più difficile. La raccolta delle pile portatili nel 2018 ha toccato invece il 43% a fronte di un obiettivo del 45%, nel 2019 il target dovrebbe essere raggiunto, ma anche per questa categoria di prodotti è ipotizzabile un innalzamento sulla base di quanto richiesto dal pacchetto Economia Circolare.