Attraverso la chiave dell’economia circolare, oggi è possibile guardare con una diversa prospettiva il settore delle costruzioni, e soprattutto, sarà possibile farlo uscire da una crisi che va avanti da nove anni. Come? Riducendo l’impatto degli interventi e spingendo verso il riciclo di materiali.
Non si tratta di sogni ambientalisti ma di prospettive chiaramente scritte nelle Direttive Europee e dimostrate in cantieri di opere pubbliche in Italia e all’estero. Proprio per questo, il rapporto promosso da Legambiente, dimostra la concreta possibilità di ridurre l’impatto degli interventi urbanistico/architettonici sugli ecosistemi e, allo stesso tempo, mette in luce la loro capacità di spingere alla creazione di lavoro e di ricerca applicata.
Obiettivo dell’Osservatorio Recycle, è quello di raccontare e approfondire i cambiamenti già in corso nel settore delle infrastrutture e dell’edilizia che, grazie alla Direttiva 2008/98/CE, diventa il principale motore per il recupero dei rifiuti, il loro riciclo e riutilizzo.
L’interesse nell’aprire a questa prospettiva da un punto di vista ambientale è enorme, perché riduce gli impatti delle infrastrutture nei territori.
L’avvio di queste pratiche, non può rimanere una semplice iniziativa di privati, è necessario l’intervento dello Stato, che già nell’ultimo periodo si è mosso in questo senso. Esistono infatti esempi concreti come quello della Provincia di Trento dove la Legge Provinciale n.10 del 2004 ha introdotto l’obbligatorietà di acquistare prodotti in materiale riciclato per almeno il 30% del fabbisogno.
Ad esempi concreti il rapporto affianca possibili proposte per favorire l’economia circolare nel settore edilizio. Nel capitolo RECYCLE6, infatti il rapporto si pone l’obiettivo di stimolare le stazioni appaltanti a intraprendere il percorso fissato dall’Europa, così da contribuire all’introduzione di corretti e aggiornati riferimenti normativi che possano superare le barriere e le discriminazioni oggi esistenti. Vanno quindi sostenuti e consigliati i così detti “Acquisti Verdi” che se attuati correttamente, sono capaci di contribuire positivamente alla crescita della domanda interna di materiali, sottoprodotti e aggregati provenienti dal riciclo in sostituzione ai materiali “vergini” di vaca o di origine fossile e importati extra UE7 .
Quella dell’economia circolare è quindi una straordinaria opportunità per il l’Italia e le sue imprese, poiché capace di portare innovazione e riduzione di spesa, rilancio economico e occupazionale in tutto il settore dell’edilizia e della pianificazione urbanistica