Parola d’ordine: “sostenibilità”. Ongreening, il portale internazionale dedicato al Green building e ai prodotti sostenibili, ha ideato dal 19-21 ottobre 2016 all’interno del SAIE Innovation un luogo d’incontro per la green community internazionale con una serie di seminari e dibattiti su tematiche green. Tra i partner dell’iniziativa c’era Teon, società che produce e commercializza soluzioni innovative per il riscaldamento e il raffreddamento.
In occasione del convegno "Esperienze ed approccio alla progettazione sostenibile a confronto: edifici, prodotti, ed evoluzione delle politiche di acquisto per materiali, sistemi e tecnologie per l’edilizia", Ferdinando Pozzani, ha presentato le caratteristiche e, in particolare, la loro applicazione sull’edilizia storica. Il convegno si è svolto il 20 ottobre scorso e ha focalizzato l’attenzione sul fatto che in Italia c’è una necessità sempre maggiore di riqualificazione degli edifici esistenti. Oltre il 30% del costruito ha oltre 70 anni di età; un edificio su cinque è in cattive condizioni. Ciò rende necessario, nei progetti di riqualificazione energetica, il ricorso a soluzioni efficienti, ambientalmente sostenibili, che consentano, ove necessario, il recupero del valore storico dell’immobile, senza dispendiosi (e spesso inutili) interventi di demolizione degli interni. Ed è proprio in questo contesto che TINA offre un valore distintivo: può essere installata in qualsiasi edificio anche vecchio e storico, senza bisogno di interventi strutturali, migliorando immediatamente l’efficienza termica dell’immobile.
Durante il suo intervento, Pozzani ha raccontato che l’idea di TINA è nata con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento cittadino da riscaldamento, utilizzando energia rinnovabile pulita.
Ha poi spiegato: “Bisogna tener conto del fatto che il riscaldamento rappresenta la prima fonte di inquinamento cittadino, ed è anche l’unica in aumento negli ultimi 12 anni (+62%)*. Il secondo problema da affrontare – ha continuato Pozzani - è quello delle caratteristiche dell’immobile, in Italia oltre il 50% del costruito risale a prima del 1976 il 22% è in mediocre o pessimo stato di conservazione. Gli edifici di interesse storico si aggirano attorno all’8% del totale e solo il 2% degli immobili può essere inserito in classi energetiche pari o superiori alla C.** Con il sistema di pompe di calore TINA – ha aggiunto Pozzani – abbiamo creato una soluzione valida per il “recupero energeticamente consapevole”. TINA produce acqua calda oltre 80 °C alla massima potenza ed è compatibile con terminali tradizionali (come i termosifoni in ghisa). Nel nostro patrimonio edilizio tali impianti possono essere sostituiti: ma in realtà possono essere testimonianze del passato e come tali avere un interesse storico, per cui vanno accuratamente recuperati, valorizzati e se possibile resi fruibili. TINA non richiede interventi strutturali sugli edifici e sugli impianti e produce oltre il 70% del calore con l’acqua, azzerando così le emissioni in atmosfera e minimizzando i consumi di energia, facendo risparmiare fino al 60% dei costi. I fluidi refrigeranti adottati sono naturali ed hanno anticipato le norme più recenti in materia di cloro-fluorurati, ancora molto diffusi. In tal modo TINA contribuisce a massimizzare il valore energetico-immobiliare secondo i protocolli internazionali di sostenibilità edilizia più rilevanti (LEED, Breeam).”
*Fonti: ISPRA X Rapporto Qualità dell’Ambiente Urbano 2014, Rapporto Statistico GSE 2014
** (fonte: Rapporto CRESME SAIENERGIA su dati ENEA