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RSA 2016. Pubblicata la Relazione Sullo Stato dell’Ambiente

28 luglio 2017
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha pubblicato il rapporto sullo stato ambientale 2016 un aggiornamento sui principali indicatori ambientali del Paese, uno strumento, il più ampio e completo, per chi desidera approfondire, sotto il profilo scientifico/ambientale, la situazione italiana.
Nel 7° Programma d’azione europeo per l’ambiente, “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta”, l’UE formula una visione avvincente del futuro fino al 2050: una società a basse emissioni di carbonio, un’economia verde e circolare ed ecosistemi resilienti alla base del benessere dei cittadini. Guardando però in prospettiva, vengono alla luce importanti sfide legate a sistemi di produzione e consumo insostenibili e ai loro impatti nel lungo termine, spesso complessi e cumulativi, sugli ecosistemi e sulla salute delle persone. Inoltre, la globalizzazione collega l’Europa al resto del mondo attraverso una serie di meccanismi e strumenti che consentono il flusso delle persone, delle risorse finanziarie, dei materiali e delle idee in entrambe le direzioni. Questo ha comportato vantaggi, ma genera anche preoccupazione per gli impatti ambientali derivanti dalla nostra economia lineare, basata sul principio “compra-usa-getta”. Quello che è chiaro però è che la trasformazione di sistemi chiave come i trasporti, l’energia, il settore abitativo e il comparto alimentare, deve essere al centro delle soluzioni a lungo termine. Si devono adottare processi che rendano tali sistemi chiave fondamentalmente sostenibili, decarbonizzandoli, portandoli ad essere molto più efficienti nell’impiego delle risorse e maggiormente compatibili con la resilienza degli ecosistemi. È importante anche ristrutturare i settori che hanno guidato tali forme di approvvigionamento e hanno creato chiusure non sostenibili: finanza, fisco, sanità, legislazione e istruzione. Guardando indietro agli ultimi 40 anni, la progressiva attuazione di politiche ambientali e climatiche ha portato vantaggi sostanziali per il funzionamento degli ecosistemi dell’Europa e per la salute e il tenore di vita dei suoi cittadini. In molte parti d’Europa, l’ambiente è oggi probabilmente in uno stato tanto buono quanto lo era all’inizio dell’epoca industriale, grazie al ridotto stato d’inquinamento, alla protezione della natura e migliore gestione dei rifiuti. Tuttavia, nonostante gli indubbi progressi ottenuti negli ultimi decenni, oggi l’Europa si trova ad affrontare sfide considerevoli. Il Capitale Naturale europeo viene continuamente aggredito da attività socioeconomiche come l’agricoltura, la pesca, i trasporti, l’industria e l’espansione urbana. Le pressioni globali sull’ambiente peraltro sono cresciute a un ritmo senza precedenti a partire dagli anni novanta, causa non ultima la crescita economica, la pressione demografica e il cambiamento dei tradizionali modelli di consumo. Una maggiore comprensione della natura delle sfide ambientali e della loro interdipendenza con i sistemi economici e sociali, in un mondo ormai globalizzato, ha portato con sé la crescente consapevolezza che le attuali conoscenze e le modalità di governance adottate per contrastare queste sfide, si stanno dimostrando inadeguate. Da questo contesto, già tratteggiato dal documento dell’Agenzia Europea per l’Ambiente “State and Outlook 2015”, prende l’avvio la Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2016. Essa fa riferimento al tradizionale approccio DPSIR (Driving forces, Pressures, State, Impacts, Responses) ed è stata costruita secondo un modello concettuale che favorisce una più ampia modalità di analisi e lettura delle problematiche ambientali. Il modello delineato in questa Relazione, prevede procedure di analisi che mirano ad individuare le relazioni di causa-effetto e le interazioni tra i moduli che lo costituiscono, con l’intento di costruire gli scenari possibili, adottare e valorizzare le politiche di tutela, connotandosi in ultima analisi come vero e proprio sistema di supporto alle decisioni. Esso fissa la nomenclatura per la descrizione delle relazioni funzionali e delle continue e reciproche interazioni degli esseri viventi con l’ambiente. É organizzato in livelli gerarchici: i determinanti che rappresentano i generatori delle pressioni, che a loro volta determinano le deviazioni delle caratteristiche dell’ambiente naturale dalle condizioni di equilibrio, gli stati che rappresentano le condizioni tempo-dipendenti dei parametri caratteristici di natura fisica, chimica, biologica delle matrici aria, acqua, suolo; La presente Relazione fornisce i contenuti, in termini di dati e informazioni provenienti da numerose fonti, ai livelli gerarchici del modello, valutando lo stato dell’ambiente e prefigurando le tendenze e le prospettive.