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Non c’è futuro senz’acqua

24 ottobre 2023
A2A Pubblica lo studio 2023 dedicato all’acqua e prosegue la collaborazione con The European House – Ambrosetti, tracciando la via per l’efficientamento della gestione di questa risorsa vitale.
Nell’ultimo biennio, il nostro Paese ha dovuto affrontare in modo più che evidente le conseguenze del cambiamento climatico; se il 2022 è stato per l’Italia l’anno meno piovoso e più caldo degli ultimi 60 anni che ha portato a una riduzione della disponibilità della risorsa idrica naturale di 36 miliardi di m3, il 2023 vede l’alternanza tra la coda siccitosa del 2022 e precipitazioni intense e fortemente concentrate, indice di una tropicalizzazione del clima italiano, di cui abbiamo visto i drammatici disastri: gli incendi al Sud, le alluvioni in Emilia-Romagna e i fenomeni temporaleschi estremi nel Nord-Italia e che potrebbe avere effetti devastanti anche per la nostra economia. Recenti stime della Banca d’Italia riportano infatti che un ulteriore aumento di 1,5 gradi delle temperature ridurrà il nostro Pil del 9,5% entro la fine del secolo. Una cifra pari a tre volte il PNRR. Non solo.
L’acqua è al centro di continui paradossi: siamo il secondo Paese europeo per consumi pro capite ma abbiamo una rete di distribuzione che ne disperde quasi la metà.
Nel quarto anno consecutivo della collaborazione con The European House – Ambrosetti, a2a ha scelto quindi di lavorare alla realizzazione di uno studio – “Acqua: azioni e investimenti per l’energia, le persone e i territori” - che possa fornire una chiara indicazione delle potenzialità d’intervento per la salvaguardia di questa preziosissima risorsa che rappresenta la prima fonte di energia elettrica rinnovabile del Paese; la disponibilità abbondante di acqua consente all’Italia di generare il 18% del proprio Pil, circa 320 miliardi di euro l’anno.
In questo quadro, il ruolo di operatori industriali come A2A e la collaborazione con gli stakeholder territoriali assume dunque una rilevanza strategica. L’Italia ha già intrapreso un virtuoso percorso nella salvaguardia dell’acqua che ha visto quasi raddoppiare gli investimenti da parte dei gestori dell’infrastruttura idrica tra 2012 e 2022, anche grazie all’attività regolatoria di Arera che ha reso bancabili gli investimenti.
È chiaro, quindi, come sia fondamentale l’azione congiunta di istituzioni, industria, cittadini su una gestione attenta e virtuosa di questo bene primario. 

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