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Lo stadio con i seggiolini di plastica riciclata

19 settembre 2019
A Pontedera, comune italiano di 29 mila abitanti della provincia di Pisa, è stato inaugurato il primo stadio al mondo con le sedute realizzate con materiale di riciclo.
Le operazioni sono state seguite da Omsi, azienda bolognese leader nello stampaggio di sedute per impianti sportivi.
Le tremila nuove sedute dello stadio 'Ettore Mannucci' sono stati interamente realizzati in plastica riciclata, più precisamente in plasmix: l’insieme di plastiche eterogenee contenute negli imballaggi e non recuperabili come elementi singoli. Gli scarti riutilizzati sono stati “a chilometro zero”; tutti i materiali derivano infatti dalle raccolte differenziate toscane, selezionati dall’azienda Revet che li ha e poi riciclate da Revet Recycling.
"L’inaugurazione di oggi - spiega il presidente Revet Livio Giannotti - corona un lungo lavoro portato avanti da Revet e dal suo ufficio Ricerca e sviluppo che certifica l’elevatissima qualità raggiunta dal nostro granulo. Ora stiamo lavorando alla riduzione dei costi per unità di prodotto, in modo da rendere il prodotto finale competitivo (non solo ambientalmente, ma anche economicamente), con quello realizzato al 100% in materiale vergine, che sfrutta anche le economie di scala finora attuate in tutto il mondo".
A maggio l’iniziativa era stata presentata a Bruxelles all'interno dell'European Green week, che quest’anno era dedicata ai progetti di riconversione ecologica del mondo del calcio. Revet era stata invitata a Bruxelles dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che coordina il progetto Life Tackle, incentrato sulla sostenibilità ambientale degli eventi calcistici.
"È una scelta che ci riempie di orgoglio - afferma il sindaco Matteo Franconi - la scelta di aver dotato il proprio stadio comunale con i primi seggiolini al mondo realizzati con le plastiche miste delle raccolte differenziate toscane, selezionate da Revet e riciclate da Revet Recycling. Si tratta di una applicazione concreta di quell’economia circolare davvero a km zero, in cui i rifiuti raccolti sono interamente del nostro territorio".