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L'allarme del Mercato delle Pompe di Calore

25 luglio 2017
Assoclima lancia un allarme: l’impennata dei prezzi e le ridotte disponibilità di gas refrigeranti HFC stanno mettendo in crisi il settore della climatizzazione. Un problema che sta rallentando lo sviluppo del mercato delle Pompe di Calore.
Assoclima,l’Associazione dei costruttori di Sistemi di Climatizzazione federata ad ANIMA, rappresentante di un settore industriale con 58 aziende associate, 7.200 addetti e un fatturato totale di 1.555 milioni di euro, con una quota di esportazione del 65% ha l’obiettivo di contribuire al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei sistemi di climatizzazione, perseguendo sia il benessere delle persone sia la salvaguardia dell’ambiente. 
In ASSOCLIMA confluiscono sette gruppi merceologici: pompe di calore, ventilatori, componenti per la distribuzione dell’aria, filtri per l’aria, macchine per il condizionamento e apparecchi terminali, scambiatori di calore, torri di raffreddamento. Gruppi che, attraverso l’associazione, lanciano un grido di allarme. 
L’industria dei sistemi della climatizzazione d’ambiente – da anni impegnata nella riprogettazione ecosostenibile dei propri prodotti per il raggiungimento dei requisiti minimi ambientali e di prestazione energetica richiesti dalla regolamentazione Ecodesign – si trova oggi a dover affrontare, oltre a un ulteriore adeguamento delle macchine ai nuovi parametri di efficienza energetica obbligatori dal 1° gennaio 2018, anche una difficile reperibilità e un aumento improvviso e sproporzionato dei prezzi di alcuni gas refrigeranti HFC impiegati per il funzionamento di climatizzatori e pompe di calore. La graduale riduzione degli HFC, stabilita dal Regolamento 517/2014, è iniziata nel 2015 e avrà il suo massimo impatto nel 2030, quando si arriverà a immettere sul mercato il 79% in meno di HFC (espressi in CO2equivalenti) rispetto al periodo 2009-2012. 
Il Regolamento prevede che l’immissione sul mercato di tali gas sia permessa almeno fino al 2030, ovviamente nei limiti dei quantitativi prestabiliti e solo per le applicazioni consentite. 

A sottolineare l’importanza del problema è Roberto Saccone, Presidente di Assoclima: 
“È lecito che già oggi i produttori di gas refrigeranti spingano, laddove possibile, verso la scelta di gas refrigeranti a basso GWP o naturali. Non è però giustificabile un aumento di tale entità dei prezzi degli attuali HFC destinati ai sistemi di climatizzazione, ben superiore a quello che ci si aspetterebbe in base alle normali logiche di mercato. Dall’inizio del 2017 si sono infatti registrati almeno quattro aumenti significativi. Queste ripetute spinte al rialzo hanno fatto sì che i due refrigeranti più utilizzati nella nostra industria – R410A e R134a – abbiano subito aumenti percentuali complessivi superiori a quanto accaduto in paesi quali Francia e Spagna. A questo si aggiunge un forte squilibrio tra domanda e offerta che sta generando una situazione paradossale: a una favorevole congiuntura del mercato, alla quale sono legati la produzione, l’occupazione e gli investimenti, si contrappone la possibile mancanza di un’adeguata fornitura dei gas refrigeranti e, conseguentemente, il serio rischio di una forte contrazione della produzione di sistemi di climatizzazione e pompe di calore, fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia energetica nazionale 2017. Inoltre, questa accelerazione dei prezzi degli HFC, attesa ma non con questa entità e rapidità, rende necessaria la valutazione di tutti gli aspetti relativi all’impiego dei nuovi gas refrigeranti a basso GWP, che riguardano tutta la filiera: dai sistemi produttivi allo stoccaggio, dai trasporti all’installazione, alla manutenzione. Il nostro settore sta lavorando per rispettare i tempi di phase down previsti dal Regolamento 517/2014, ma tutte queste problematiche, compresa l’incertezza sulle scelte relative a nuovi refrigeranti e principali componenti costruttivi delle nostre macchine, ci stanno mettendo in seria difficoltà.” 

Il settore delle Pompe di Calore è uno dei più strategici per lo sviluppo del nostro paese, proprio per questo ASSOCLIMA ha deciso di avviare azioni e iniziative volte a sensibilizzare su questo tema le Istituzioni, affinché si facciano portavoce in Italia e in Europa delle istanze di questo comparto industriale.