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Cemento Costiero: nel 2060 il cemento coprirà tutte le coste

2 agosto 2017
Secondo il dossier dei Verdi “2017 - Odissea nella spiaggia” entro il 2060 tutta la costa italiana sarà occupata da un'unica barriera di cemento e mattoni
160 milioni di metri cubi di cemento 19,2 milioni di metri quadri di spiagge occupate da stabilimenti, ovvero da 160 milioni di metri cubi di cemento che corrispondono a 534.000 appartamenti da 100 mq l’uno: una grande colata di cemento. Questo è lo stato delle Coste Italiane e a denunciarlo è il nuovo dossier della Federazione dei Verdi “2017 – Odissea nella Spiaggia”. 
Come si apprende dal Documento, secondo Unep - Programma delle Nazioni Unite Per l’Ambiente - le spiagge italiane sono tra le più cementificate d’Europa. Entro il 2060 tutta la costa sarà cementificata, e a confermare lo scenario sono i drammatici dati della cementificazione: su circa 8 mila chilometri più di 6 mila sono già cementificati rimanendone libero quindi solo un quarto (proiezione dei Verdi su dati WWF). 
Inoltre, secondo i dati ISPRA ben un terzo delle nostre spiagge è interessato da fenomeni erosivi in espansione e dall’impatto del consumo di suolo: il 75,4% della fascia entro 200 m dalla costa è coperto, mentre sul resto del territorio, come avverte l’ISPRA nel suo Rapporto sul consumo del suolo 2017, la superficie potenzialmente impattata dalla presenza di coperture artificiali è pari al 75,4% della superficie nazionale. Da questi dati emerge che negli ultimi 50 anni, lungo la nostra costa è sorta una barriera di cemento e mattoni lunga 2000 km. Mezzo secolo in cui la densità dell’urbanizzazione, entro 1 km dalla linea di costa, è passata dal 10 al 21%, in Sicilia ha raggiunto il 33% e in Sardegna il 25%. 
Tra il 2000 e il 2010, secondo l’Istat, nella fascia costiera entro 1 km dalla battigia (nei versanti tirrenico e adriatico) sono stati costruiti 13.500 edifici, 40 per ogni kmq; più del doppio sulla costa jonica. E se il ritmo delle nuove edificazioni fosse quelle registrato tra il 2000 e il 2010, nei prossimi 30 anni avremmo su scala nazionale almeno altri 40.500 nuovi edifici. 
Ma il problema non arriva solo dall’edilizia residenziale; ad incrementare il processo di cementificazione sono infatti: 
• Estrazione di Idrocarburi: fino ad ora sono state installate 122 piattaforme offshore attive per l’estrazione degli idrocarburi e 36 richieste di nuovi impianti; 
• Attività Portuale: l’Italia è il terzo paese in Europa (dopo Olanda e Regno Unito) per movimento di container; inoltre il 45% dei turisti italiani e il 24% di quelli stranieri scelgono le località costiere italiane; 
• Pesca: gli impianti di acquacoltura in 10 anni sono aumentati del 70%. 

Oggi i tratti di costa libera dal cemento e in buono stato di naturalità, più lunghi di 5 km, rappresentano appena il 23% del totale: messi tutti insieme arrivano a 1.860 km (isole comprese) sugli 8mila km circa di costa. 

Il dossier infine individua alcune zone da tutelare per il loro valore ambientale e paesaggistico per sensibilizzare tutte le autorità cittadine al tema del consumo costiero, e contrastare un rischio ormai concreto.